mercoledì 7 giugno 2023

Battistelli Giorgio. Ma di quale possibile prestigioso incarico si va vociferando, dopo la sua uscita dal Festival Puccini?

 Prima ancora di prendere in considerazione qualunque altro nuovo incarico, pensiamo a quelli che ha già e che gli sono rimasti anche dopo l'uscita dal festival Puccini di Torre del Lago: l'Orchestra Haydn di Bolzano, il cui incarico gli è stato confermato proprio lo scvorso autunno per i prossimi tre anni, e la Società di Concerti aquilana 'Barattelli' che lui presiede dall'eternità. Li lascerebbe eventualmente , a seguito di un incarico prestigioso - come si va sottolineando?

 Ma quale potrebbe essere? Si è detto del Festival MiTo ( Settembre Musica Milano-Torino), dove il mandato di Campogrande è in scadenza. E forse per la sua mente vulcanica, il Festival MiTo calzerebbe alla perfezione, da affiancare naturalmente a Bolzano e L'Aquila.

 Ma poi, festival a parte,  ci sono diverse Fondazioni lirico-sinfoniche  alle quali Battistelli, che non si tira mai indietro, potrebbe aspirare, anche dopo la non fortunata esperienza all'Arena di Verona, terminata anzitempo,  dopo aver espresso la volontà di cancellare l'impronta  'popolare' del festival estivo veronese. Ma se voleva cancellare l'anima profonda - ma anche nobilissima, caro Battistelli - di quel festival si poteva tenere alla larga da Verona, invece no, tentò di forzare e gli disse male. Tanto che durò poco.

Si parla di Santa Cecilia, forse per un passaggio di testimone fra lui e dall'Ongaro, fratelli coltelli che nella elezione dopo Cagli, nel 2005, li vide contenersi la sovrintendenza, quando dall'Ongaro la conquistò, strappandola a Battistelli, per una manciata di voti

 Ma l'incarico di dall'Ongaro terminerebbe nel 2025. Battistelli aspetterebbe così tanto, magari dedicandosi alla composizione, prima di approdare a Santa Cecilia, sempre agognata? O forse dall'Ogaro ha fatto sapere che intende andar via da Santa Cecilia prima della fine del suo mandato?

 Ci sarebbe anche Napoli, il Teatro San Carlo, come ipotesi la più prossima. Lissner deve andar via dalla sovrintendenza, per la quale il sindaco e presidente del teatro ha già detto che farà una 'chiamata' internazionale, promettendo che entro luglio il San Carlo avrà una nuova dirigenza. Battistelli potrebbe essere chiamato dal nuovo sovrintendente a fare il direttore artistico, o, come Lissner rivestire il doppio incarico di sovrintendente e direttore artistico, magari affiancato da un bravo direttore generale cui affidare l'amministrazione?

E poi ci sarebbe anche Firenze, il Teatro del Maggio Fiorentino travagliatissimo ed oggi commissariato. A fine anno terminerebbe il commissariamento ma con esso non  anche i guai finanziari, acuiti dalla gestione Pereira, portato in palmo di mano da Nardella ed anche da Nastasi. Una volta uscito di scena Cutaia, il commissario, e ripianati i conti in passivo della stagione in corso, da parte dei soci fondatori con iniezione di denaro fresco, Battistelli potrebbe accettare un incarico allo storico festival che negli anni della sua ormai lunghissima storia, si è distinto per l'audacia e la novità delle scelte.

Queste le possibilità che un osservatore attento, ma pur sempre osservatore esterno come noi, riesce a vedere  alla voce  'prossimo incarico prestigioso' per Battistelli. 

Ma, si sa le vie del signore, come quelle della politica e di altre  numerose conserterie sempre vigili ed attive, sono infinite.

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