mercoledì 5 aprile 2023

Qualche dubbio ci viene su Daniele Spini per le orchestre di radio e tv; su Annalena Benini Feltri per il Salone del Libro; e su Selvaggia Lucarelli, Lollobrigida e le università telematiche. Ed, infine su Bocchino e la ex fidanzata pianista a

Daniele Spini, oggi direttore artistico dell'Orchestra della Toscana, passato dalla Scuola di Fiesole, dall'Orchestra Haydn e, prima,  dall'Orchestra sinfonica nazionale della Rai con sede a Torino, interpellato ha detto la sua sulle orchestra delle emittenti radio e tv in Europa, dopo le notizie allarmanti  giunte dall'Austria e dall'Inghilterra (vedi post precedenti). 

Oggi nessuna stazione radio e tv - ha detto convinto - si sognerebbe di creare una nuova propria orchestra, a causa dei costi. E le orchestre esistenti, sulle quali pure comincia a circolare qualche dubbio, non hanno più ragione di esistere come un tempo, quando le emittenti avevano bisogno di crearsi un repertorio musicale per le loro trasmissioni. 

Oggi, spiega Spini, se  per quelle compagini musicali non si creano altri sbocchi ( stagione concertistica ad esempio) potrebbero tranquillamente essere chiuse, senza che nessuno se ne accorga e senza che nessuno protesti. Come, invece, è accaduto in  quelle due nazioni, a seguito delle quali, le chiusure minacciate sono state bloccate. 

 Aggiunge poi,  rivolgendosi a chi eventualmente  gli domandasse perchè mai avesse diretto l'Orchestra Rai per un quinquennio, che lui una ragione di esistenza l'aveva trovat,a per il periodo della sua direzione e cioè, la creazione di un nuovo repertorio, con la rassegna 'Nuova Musica'. Verrebbe da replicare se si è domandato allora se quella rassegna, intitolata  non sappiamo se da lui o dal suo successore, dall'Ongaro, spregiativamente 'Rumori del '900, avesse interesse per gli ascoltatori della radio e tv italiana.

 Insomma Spini rispolvera tutto quell'armamentario arrugginito di un tempo,  utilizzato dalla stessa Rai, quando chiuse le sue orchestre, tranne una, nel quale armamentario c'era anche quello dei costi; e contro il quale il mondo musicale italiano, in  una  delle rare sue rivolte, protestò. Perchè anche l'argomento costi è privo di fondamento. Alla BBC hanno fatto  notare che il costo annuale della sua orchestra era quasi identico a quello di un commentatore sportivo, dunque...

E, infine, rimarca Spini: che ce ne facciamo di tante orchestre, quando, limitandoci all'Italia, in ogni regione ve ne è una e c'è anche un  teatro lirico? Dal che si nota che, col tempo, ha perso la cognizione del tempo e la contezza dei numeri.

 Le orchestre, come la musica non serve perciò a nulla e rappresentano solo un costo, divenuto insostenibile? E le nazioni che ne hanno in ogni città, buttano soldi?

 Spini, se la pensa così, perchè non si chiede cosa sta a fare l'Orchestra toscana in una città  che  ne ha già una, l'orchestra del Maggio? Per non lasciarlo disoccupato, benché già in pensione?


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Oggi i giornali riportano il corollario alla notizia della  nomina della nuova direttrice del Salone del Libro di Torino, a partire dal prossimo anno, e che è  Annalena Benini, giornalista de Il Foglio, dover scrive di cultura ed anche scrittrice, ed  ha, in uscita, a breve, un romanzo, dal titolo immaginifico: Annalena, per Einaudi.

 Ieri i giornali commentavano positivamente la nomina della brava, ottima giornalista che ha i numeri per quell'incarico.

Solo che stamattina, la vecchia volpe del giornalismo, che settimanalmente in tv fa l'imitazione di Crozza, per non arrivare secondo, ha preso la parola: "siamo troppi, già tre, in famiglia" ha detto. Espressione sibillina senza il seguito.; e  cioè che Annalena Bellini è sua nuora, moglie di suo figlio, giornalista, Mattia. 

Prima nessuno ne aveva scritto. Perchè nessuno sapeva? Dubitiamo; mentre siamo sicuri che,  competenza a parte,   il far parte della  famiglia del patriarca, di Annalena Benini, ha fatto piacere ai 'Fratelli' di governo. O no?


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Selvaggia Lucarelli che pe restare issata su un trespolo nella vetrina della notorietà, non perde mai occasione e fa qualunque cosa, mentre forse un pò di silenzio le avrebbe giovato specie dopo che per una intera stagione ha fatto da giudice in un talk tv dove il suo compagno era fra i concorrenti (senza mai una punta di vergogna, anzi accampando che voleva 'vedere l'effetto che fa') ha voluto fare le pulci anche al ministro Lollobrigida,  cognato della Premier, laureato in Giurisprudenza presso una università telematica. 

 Il ministro aveva dichiarato che i percettori del 'reddito di cittadinanza' piuttosto che che star seduti sul divano di casa farebbero meglio a lavorare, magari in agricoltura (che è il settore affidato al ministero di Lollobrigida e per il quale urge manodopera) o a studiare, perchè no, in  una università telematica, come quella frequentata da Lollobrigida e presso la quale ha conseguito la laurea. Selvaggiamente Selvaggia  tira un sasso, senza nascondere la mano, contro queste università, che non richiedono frequenza, e i cui diplomi di laurea qualche volta sono stati 'attenzionati', non senza qualche ragione.

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Infine, il ritorno di Italo Bocchino, in tv, dopo la vittoria di FdI alle elezioni. Di lui da tempo ci domandavamo se la relazione , avviata una decina di anni fa, con l'allora giovanissima pianista, sconosciuta ai più, Vanessa Benelli Mosell, oggi anche direttrice alle prime armi, checchè ne dica e voglia far credere Mundys. continuava o no.

 La  notizia dell'avvenuta fine di quella relazione ce l'ha data l'altro ieri il diretto interessato, nel corpo di  una sua intervista, dove ha detto di essere prossimo alle nozze con un medico, di nome Susy, con cui intrattiene una  relazione da sei anni circa.

 Perchè eravamo tanto interessati alla storia? Ci aveva insospettiti il fatto che  la Benelli Mosell fosse comparsa proprio mentre  Beatrice Venezi,  direttrice FdI, scompariva dagli schermi. Ci siamo chiesti allora se c'era stata una sostituzione all'interno dello stesso partito politico. No, ci sbagliavamo. Benetton, che tenta di rifarsi il trucco dopo la tragedia del ponte di Genova, avviando Mundys - ha pensato di ricorrere ad una direttrice, sull'esempio dell'exploit (non professionale) della Venezi per una linea di prodotti per la cura dei capelli, esibendone Lei di biondi lunghi e lucenti. La scelta di una giovane direttrice, poco importa se alle prime esperienze in tal senso, tanto nessuno ci capisce - è sembrata fare al caso. 

 Sorprende, in ambedue i casi,  il fatto che non si siano scelte professioniste  di valore - come hanno fatto alcuni marchi internazionale che alla musica hanno fatto e continuano a fare ricorso - è bastata la giovane età e la bella presenza. E allora,  che almeno le facciano scendere, per ora, dal podio. 

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