Dichiarazione edel Ministro Sangiuliano, in occasione della riapertura del Teatro San Carlo di Napoli:
" Il San Carlo è un’eccellenza della Nazione, denso di valori e luogo di una grande tradizione storica. Qui sono passate leggende della musica. Oggi il San Carlo non ha ancora una proiezione pari alla sua storia, al suo valore e potenzialità. Bisogna lavorare per rafforzarla in tempi rapidi affinché questa riapertura sia un vero punto di rilancio e non un mero restauro, per quanto necessario, della struttura. Il San Carlo deve tornare ad avere il posto di primato che merita anche inserendosi in un generale risveglio della cultura a Napoli . Poi si è complimentato con Lissner, dopo averlo bacchettato, senza ragione, perchè ospiterà grandi eventi internazionali come l'arrivo a metà maggio di Bono Vox, volto iconico degli U2pol, lodando la contaminazione".
Il Ministro Sangiuliano, in occasione del conferenza stampa di presentazione della conclusione dei lavori di restauro del Teatro San Carlo di Napoli, si è preso la libertà di bacchettare, senza ragione, il sovrintendente Stéphane Lissner, già Scala e Opéra di Parigi, perchè, a suo dire, non ha riportato il San Carlo alla gloria del suo passato; ed ora avendo una macchina nuova (paragone che ha già usato Meyer per la Scala) dovrebbe ora farla correre a tutta velocità per riportarla agli antichi fasti. Napoli e il Teatro San Carlo hanno avuto una storia nel lontano passato, più gloriosa anche della Scala e di Milano.
Già questa dichiarazione condita con citazioni dotte ( Prezzolini, Croce) non ha senso , perchè Sangiuliano che non ha mai messo piede, prima d'ora, in un teatro lirico, e perciò non può dare lezione a Lissner, il quale per la sua storia passata - è il caso di dire - è la scelta migliore per il San Carlo. Dove, non si può proprio dire che non stia facendo il meglio che si può, per far tornare il teatro napoletano ai fasti della sua storia.
La verità è che, sotto velate parole, Sangiuliano, prosegue la sua crociata, condivisa da Sgarbi, contro gli stranieri a capo di una decina fra le massime istituzioni culturali del nostro paese. Gli ha voluto dire, senza nessuna cognizione: se non ti dai da fare te ne devi andare il prima possibile, per lasciare il posto ad un italiano ( uno dei nostri, non l'ha detto ma era sottinteso)
Ora come possa Sangiulinao appellarsi alla qualità della dirigenza del San Carlo, se ha nominato sua consulente per la musica una cosiddetta direttrice d'orchestra, Beatrice Venezi, il cui unico merito è l'appartenenza al partito di Meloni e suo. Verrebbe da dirgli, a brutto muso: parla Lei che si è messo al Ministero una che non ha nè arte nè parte e che dovrebbe prima imparare il mestiere e poi forse dare consigli ad altri.
Poi, con una piroetta degna dei migliori ballerini/funamboli di ogni tempo, ma altrettanto fuori luogo ed inopportuna, Sangiuliano ha lodato Lissner che ha messo in cartellone, per maggio, il concerto di Bono Vox. Ha lodato la contaminazione fra i generi che tale concerto rappresenta, specie dopo il Concerto di Paolo Conte alla Scala ( non sapendo che Conte aveva in passato fatto un concerto al San Carlo). E che la presenza di Bono non può essere in nessun modo assunta a metro di giudizio della qualità della programmazione di un teatro d'opera, dove tali presenze non possono che essere occasionali e del tutto eccezionali.
Insomma Sangiuliano con Lissner, una volta bacchettandolo un'altra lodandolo, non ne ha azzeccata una nella sua trasferta napoletana. Meglio limitarsi ai convenevoli.
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