Continua l'affinità elettiva fra l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e la Fondazione Accademia Internazionale 'Incontri col Maestro' di Imola, entrambe nate per intrecciare l'esperienza formativa a quella sulla scena. Per il secondo anno consecutivo si rinnova la collaborazione fra queste due realtà musicali del territorio, con la masterclass che vede il direttore dell'Accademia del violino Boris Belkin lavorare con i Cherubini nell'Auditorium di San Romualdo a Ravenna, 'casa"' dell'orchestra in città. Ai tre giorni di masterclass (19-21 aprile) seguiranno due concerti a Imola (sabato 22 aprile, alle 20.45 nella Sala Mariele Ventre di Palazzo Monsignani) e Ravenna (domenica 23 aprile, alle 20.30 all'Auditorium San Romualdo). In programma i brani affrontati nelle giornate di formazione: il Concerto per due violini n. 8 op. 3 di Antonio Vivaldi e l'Adagio K 261 e la Sinfonia concertante per violino e viola K 364 di Mozart, per la quale il violino di Belkin sarà affiancato dalla viola solista Francesco Zecchi della Cherubini.
Fu la rinomata stamperia Roger di Amsterdam a pubblicare, nel 1711, L'estro armonico op. 3 di Antonio Vivaldi, così inaugurando la circolazione europea delle pagine del 'prete rosso'. Dall'Estro è tratto il Concerto per due violini in programma, che schiude la fitta trama del concerto barocco alle più snelle forme del concerto solistico; la felice invenzione e vitalità ritmica di Vivaldi suscitarono l'ammirazione di Bach che trascrisse questo concerto, insieme ad altri della stessa raccolta, per organo. Mozart scrisse l'Adagio K 261 nell'estate del 1776 per Antonio Brunetti, violinista alla corte di Salisburgo, e il brano rappresenta un luminoso esempio dell'incanto lirico del compositore, grazie alle terse e distese atmosfere. La Sinfonia concertante, di qualche anno più tardi, è invece la testimonianza della padronanza di Mozart del 'sinfonismo cittadino' assorbito nel corso del viaggio fra Monaco, Mannheim e Parigi, ma si conclude con un brillante rondò, giocoso ed effervescente, che ha tutto il sapore dell'opera buffa. (ANSA).
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