L’avvocato Antonio Ingroia, spesso ospite di Massimo Giletti a Non è l’Arena, ha rivelato quale sarebbe stato il contenuto della puntata del programma che non andrà mai in onda data la repentina cancellazione del format annunciata da La7.
Ingroia svela il contenuto della puntata di Non è l’Arena che non verrà trasmessa: “Ero uno degli ospiti”
In occasione dell’intervista rilasciata al programma radiofonico Un giorno da pecora, l’avvocato Antonio Ingroia – spesso ospite dei Giletti a Non è l’Arena – ha commentato la decisione di La7 di cancellare improvvisamente il programma e ha deciso di rivelare quale sarebbe stato il contenuto della puntata che non verrà mai trasmessa dall’emittente.
“C’è un po’ di veleno in giro per depistare le vere ragioni per cui Non è l’Arena è stata chiusa. Chi diffonde notizie false? Chi ha interesse a coprire le ragioni vere”, ha dichiarato l’avvocato.
Ai conduttori Geppi Gucciari e Giorgio Lauro, poi, Ingroia ha detto: “Sono rimasto sorpreso sia dal fatto in sé, che dalle modalità in cui è avvenuto. Di punto in bianco. Io dovevo andare di nuovo domenica. Avremmo parlato di mafia, della latitanza di Matteo Messina Denaro, dei rapporti tra la massoneria e la politica… insomma temi caldi. Si sarebbe parlato anche dell’ex senatore D’Alì e di Dell’Utri, ma non nella parte in cui sarei intervenuto io”.
Il legale ha anche spiegato che, mentre la puntata era in lavorazione, si trovava in Sicilia e aveva fissato un appuntamento telefonico con la redazione del programma di Giletti “per mettere a punto gli argomenti di cui parlare”. Subito dopo, ha preso l’aereo per Roma per poi scoprire della cancellazione di Non è l’Arena. “Ho avuto uno scambio di opinioni con Giletti, ma lui – molto correttamente – non ha voluto dire nulla”, ha ammesso.
Le ipotesi dell’avvocato sulla drastica cancellazione del programma
A Un giorno da pecora, Ingroia si è anche spinto a formulare delle ipotesi sui motivi che si celano dietro la decisione di La7 a prendere una decisione tanto drastica e improvvisa. “Perché hanno chiuso? Perché l’editore non ha voluto più sostenere il suo conduttore di punta. Il perché ce lo può dire solo l’editore. Forse Giletti si era spinto troppo in avanti rispetto a quello che l’editore si aspettava da lui. Credo che se non avesse fatto delle puntate sulla mafia, la trasmissione non sarebbe stata chiusa”, ha affermato l’avvocato.
E ha concluso: “Può piacere o non piacere Giletti, ma è un dato di fatto che negli ultimi anni, l’unica trasmissione di grande ascolto che si è occupata in modo costante di questi temi, mafia, politica e massoneria, è stata Non è l’Arena. Sulle motivazioni della chiusura vado ad intuito: da un lato ci saranno stati un po’ di mal di pancia in giro sui temi delicati che Giletti ha affrontato, mafia, politica, D’Alì, Dell’Utri, i rapporti dei Graviano con la politica e magari all’editore sono arrivate telefonate di lamentela. In più sono arrivate voci di contatti di Giletti con la Rai e magari l’editore ha messo le due cose insieme, come ha fatto l’Inter con Skriniar. Quando sembrava trattare col Psg, lo ha preso, gli ha tolto la fascia di capitano e lo ha messo in panchina. Ecco le due cose si somigliano molto. Il comunicato di La7 ricorda quelli delle società di calcio quando licenziano l’allenatore”.
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