Spunta il nome di Papa Giovanni Paolo II nel caso della scomparsa di Emanuela Orlandi. In realtà è un nome che c’è sempre stato, anche se si è trattato di una nota marginale alla vicenda: Wojtyla era infatti pontefice nel giugno 1983 quando si persero le tracce della 15enne, e proprio il papa pronunciò un ormai celebre appello-preghiera durante l’Angelus. Emanuela era tra l’altro cittadina vaticana.
Il nome di Wojtyla viene fatto in un messaggio vocale del quale è entrato in possesso il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi. A parlare nell’audio, che ieri è stato consegnato al promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi, sarebbe un uomo vicino alla Banda della Magliana, che avrebbe fatto riferimento a presunte abitudini sessuali del pontefice: l’uomo, di cui non viene fatto il nome, avrebbe aggiunto che sarebbe stato chiesto al boss Enrico De Pedis, alias ‘Renatino’, di eliminare le ragazze che sarebbero state portate in Vaticano.
“Mi dicono che Wojtyla ogni tanto la sera usciva con due monsignori polacchi e non andava certo a benedire le case”, ha commentato Pietro Orlandi, ospite alla trasmissione DiMartedì. Orlandi ha dato seguito in realtà a un concetto già enunciato nella puntata del 4 aprile 2023: “Penso che una delle possibilità è che Emanuela possa aver magari anche subito un abuso, ma che quell’abuso sia stato organizzato. È stata portata da qualcuno per creare l'oggetto del ricatto e siccome il Vaticano da quarant’anni fa di tutto per evitare che possa uscire la verità... Certo, se nel '93 si parlava normalmente della pedofilia dei cardinali come se fosse una cosa normale e accettata, uno può pure pensare che la pedofilia sia anche più su di quei cardinali”.
Stando alle parole di Pietro Orlandi, ne avrebbe accennato anche a un vescovo, il quale avrebbe risposto: “Be’, probabilmente…”. Al che Orlandi avrebbe incalzato il prelato: “Forse non ha capito, se parlo di qualcuno più su dei cardinali mi riferisco a Wojtyla”. Al che il presule avrebbe chiosato: “Probabile”.
Emanuela Orlandi scomparve il 22 giugno 1983 dopo una lezione di canto corale. A gennaio 2023, il Vaticano ha aperto un’inchiesta, che pare sia stata fortemente voluta tra l’altro da Papa Francesco. Il prossimo giugno saranno 40 anni che Emanuela manca alla famiglia, la quale ha sempre cercato spasmodicamente la verità. E che oggi può sperare, oltre che nell’indagine vaticana anche nella costituenda Commissione d’inchiesta parlamentare.
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