sabato 1 aprile 2023

Cortona. La musica per festeggiare Luca Signorelli. A Morra, nel 2004, musica di Haydn per gli affreschi della Passione di Signorelli

 Appuntamento oggi a Cortona con il concerto "Signorelli e l’astro del mattino di Michelangelo". Alle 17 nella sala Medicea di palazzo Casali si terrà l’introduzione di Eleonora Sandrelli e il concerto arpa-violino con Floraleda Sacchi e Linda Hedlund. Al centro dell’incontro c’è un retroscena della storia intorno al grande pittore cortonese di cui ci si appresta a celebrare i 500 anni dalla morte (Cortona 1441-1523). Eleonora Sandrelli, presidente Aion Cultura e componente dello staff di Tom Henry nel comitato scientifico delle celebrazioni, curerà l’introduzione ad alcune suggestioni ‘musicali’ nell’opera di Signorelli, in vista della mostra internazionale che verrà ospitata al Maec dal 23 giugno all’8 ottobre.


A seguire si terrà il concerto del duo arpa-violino con brani di Eugène Bozza, Camille Saint-Saëns, Jules Massenet, Isaac Albeniz, Carlos Gardel, Alberto Ginastera e Astor Piazzolla.

Linda Hedlund, violinista, si è laureata all’Università di Musica e Arti dello Spettacolo di Vienna nel 2002 e da allora ha avviato una carriera con esibizioni a livello internazionale come solista e musicista da camera, Hedlund ha collaborato con i principali musicisti dell’Orchestra Filarmonica di Vienna e il pianista prof. Oliver Kern per la musica da camera.

Arpista, compositrice e produttrice, Floraleda Sacchi fa parte di una nuova generazione di musicisti d’avanguardia che vanno oltre le convezioni e gli stili come mostrano i suoi spettacoli e i suoi oltre trenta dischi per etichette come Decca, Deutsche Grammophon, Brilliant Classics e Amadeus Arte.

Floraleda Sacchi, accanto ad una carriera tradizionale, contribuisce nel portare il linguaggio classico nel 21° secolo


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                                  Oratorio di San Crescentino


Poco distante dal centro abitato di Morra, sviluppatosi attorno alla romanica Pieve di Santa Maria, sorge l’Oratorio di San Crescentino, costruito nel 1420 per soddisfare le esigenze di culto dell’omonima Confraternita e ampliato nella forma attuale nel 1507, come ricordano le iscrizioni murate sulla facciata.

In origine la cappella era intitolata alla Vergine Maria (AVE MARIA DOMINUS TECUM), come recita una scritta sull’architrave del portale, a sottolineare la rintitolazione dell’Oratorio alla Madonna, oltre che a San Crescentino, evangelizzatore e martire.
L’edificio si presenta come un vero scrigno d’arte che custodisce al suo interno un interessante ciclo di affreschi databili ai primi anni del ‘500 attribuiti al pittore Luca Signorelli e alla sua bottega.
La maggior parte della critica colloca l’impresa pittorica tra il 1507 e il 1510.
La tradizione vuole che il pittore, spostandosi dalla natia Cortona a Città di Castello per far fronte alle molteplici commissioni di lavoro, si fermasse a Morra, abituale luogo di sosta dei viandanti.
Come ricorda una lapide affissa all’esterno l’oratorio venne originariamente costruito nel 1420 per soddisfare le esigenze di culto della Confraternita di San Crescentino, sorta verso la metà del XIII secolo; questo sodalizio, oggi denominato “del Santissimo Sacramento della Madonna di San Crescentino di Morra“, continua ancora la sua attività devozionale.
Del primitivo edificio di culto, in alcuni documenti definito “piccillo oratorio” per le dimensioni ridotte, restano tracce nel locale adibito a sacrestia, decorato con affreschi databili al Quattrocento di notevole fattura, opera di un pittore anonimo di chiara ispirazione aretino-senese.
Una seconda lapide ricorda che l’oratorio originale dovette subire alcune modifiche, nonché un ampliamento, e che i lavori si sarebbero conclusi nel 1507.
Nel corso della seconda parte del ‘900, il ciclo pittorico del Signorelli fu oggetto di importanti restauri nel tentativo di riportare l’impianto decorativo al suo splendore originale.
II primo intervento (1975-1977) è legato alla figura del pittore, scultore e grafico tifernate Alberto Burri che, insignito nel 1973 del premio Feltrinelli per la grafica dall’Accademia dei Lincei di Roma, decise di devolverlo al finanziamento dei lavori di restauro delle opere del Signorelli.
Un secondo ciclo di restauri, avvenuto nel periodo 1991-1994, permise di riportare alla luce alcuni affreschi quattrocenteschi; vennero altresì consolidate tanto la struttura architettonica delle capriate, su progetto dell’architetto Giorgio Giorgi, quanto l’impianto generale degli intonaci (ad opera del pittori tifernati Alvaro e Nemo Sarteanesi) che risultavano seriamente danneggiati a seguito dl infiltrazioni d’acqua.
Con l’ultimo Intervento, conclusosi nel 2005 e finanziato dalla Regione Umbria e dalla Diocesi di Città dl Castello, si operò per un consolidamento della struttura ed un potenziamento a livello antisismico dell’edificio.

 n particolare combinandolo con la tecnologia e i nuovi media, forse anche per questa ragione è una delle arpiste con il maggior numero di ascolti streaming del mondo.


N.B.

 In quel magnifico scrigno di tesori, dove da poco era stato completato il restauro degli affreschi della 'Passione' di Luca Signorelli, nell'estate del 2004, in occasione del Festival delle Nazioni di Città di Castello che noi dirigevamo, portammo la musica.

Le 'Ultime sette parole di Gesù sulla croce' di Haydn,  eseguite da un quartetto d'archi, formato dalle prime parti dell'Orchestra sinfonica di Milano ( allora si chiamava 'Giuseppe Verdi'), orchestra residente del festival, ed affidammo al Card.  Ersilio Tonini, arcivescovo emerito di Ravenna,  e figura fra le più eminenti della chiesa italiana, le meditazioni fra i brani del celebre capolavoro haydniano. Fu una matinée indimenticabile. 

 Non vi partecipò - e lo dichiarò - un  componente del Consiglio di amministrazione del festival, ex parlamentare e ex sindaco di Castello, vecchio comunistone,  Venanzio Nocchi, con questa motivazione: un esponente della Chiesa rappresenta la restaurazione; e lui era anche  un 'mangiapreti'. Pover'uomo che ancora resiste ( P.A.)


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