Il mandato dell'ex direttore artistico dell'Orchestra Haydn Giorgio Battistelli comprendeva la stagione sinfonica e operistica 2026-2027. L'intenzione di lasciare il suo ruolo in Haydn alla fine di questa stagione, ossia un anno prima della fine del suo mandato, era risaputa. Del tutto inaspettata è apparsa la sua decisione di dimettersi a ottobre 2025, dopo il concerto inaugurale. Dimissioni “con effetto immediato, alla luce di divergenze ormai non più conciliabili rispetto agli indirizzi futuri dell’Orchestra della Fondazione Haydn”.
I contatti tra Fondazione e Comploi erano stati intrapresi da tempo e per Battistelli “demotivante”.
Il Consiglio di Amministrazione nel giro di poche settimane ha individuato in André Comploi la persona cui affidare la direzione artistica della Stagione in corso e la programmazione per quella successiva. Un incarico “ad interim”. Il CdA della Fondazione Haydn ha predisposto un bando, ovvero un “avviso pubblico di manifestazione d’interesse” , alla ricerca di un nuovo direttore artistico, a partire dalla Stagione 2026/27.
I contatti tra Fondazione e Comploi erano stati intrapresi da tempo e come ha riferito alla stampa Battistelli (cfr. Corriere dell’Alto Adige del 30.11) ciò è stato per lui “demotivante”.
È di pochi giorni fa la decisione di Ottavio Dantone di lasciare la direzione musicale della Haydn. «La decisione di ridurre i miei impegni ha motivazioni esclusivamente personali, legate alla necessità di tutelare il mio benessere psicofisico. Conservo un profondo affetto per l’Orchestra e per la Fondazione Haydn, realtà alle quali rimarrò sempre legato». Proseguirà nella direzione dal podio per gli impegni di questa stagione e per l’inaugurazione della prossima stagione operistica. Anche Giovanni Grazioli, assistente di segreteria di direzione artistica, ha lasciato.
Una considerazione a riguardo del bando. È improbabile che un personaggio di alto profilo si candidi attraverso il bando predisposto. Una via diversa è quella per la quale un CdA discute sul futuro dell'orchestra, individua il profilo desiderato per il futuro direttore artistico, sonda la disponibilità delle persone che ritiene più adeguate, e infine “chiama” il miglior candidato disponibile. Vedremo l’esito del bando a breve, entro febbraio 2026 per quanto ci è dato sapere. Auguriamo alla Haydn un direttore artistico di alto profilo.
I due nomi erano anche una garanzia della qualità dell’orchestra, due nomi di chiara fama internazionale.
Le ripercussioni della dipartita di Battistelli e Dantone possono essere molto concrete. Con loro e il lavoro di tutta la Fondazione la Haydn ha ottenuto il riconoscimento dal Ministero della Cultura il riconoscimento come prima Istituzione Concertistico-Orchestrale (ICO) e primo Teatro di Tradizione in Italia. A breve ci è stato ricordato che il Ministero stilerà la sua annuale “graduatoria” per elargire i finanziamenti alle orchestre. I due nomi erano anche una garanzia della qualità dell’orchestra, due nomi di chiara fama internazionale. Vedremo se e quanto cambieranno i finanziamenti.
Di Giorgio Battistelli ricordiamo che nel 2022 la Biennale di Venezia gli ha attribuito il Leone d’Oro alla carriera per il suo lavoro di teatro musicale sperimentale e per la sua intensa produzione operistica. È stato direttore artistico di prestigiose istituzioni come l’Orchestra della Toscana, la Biennale Musica di Venezia, la Fondazione Arena di Verona, il Teatro dell’Opera di Roma, il festival Puccini di Torre del Lago e il Mi.To.
Il curriculum di André Comploi appare incommensurabile con quelli di Battistelli e Dantone.
Ottavio Dantone, anche clavicembalista di straordinario talento, dal 1996 è il Direttore Musicale dell’Accademia Bizantina di Ravenna, tra i più prestigiosi ensemble di musica barocca. Dal 2024 è direttore musicale dell’Innsbrucker Festwochen der Alten Musik. Come solista e come direttore ha lavorato per le più importanti case discografiche ottenendo prestigiosi premi e riconoscimenti dalla critica internazionale.
Il curriculum di André Comploi appare incommensurabile con quelli di Battistelli e Dantone. Dal comunicato della Fondazione relativo alla sua nomina apprendiamo che “dal 2006 ha lavorato presso la Wiener Staatsoper, dove dal 2010 al 2020 ha ricoperto l’incarico di Capo Ufficio Stampa. Dal 1° marzo 2020 al gennaio 2025 è stato Coordinatore Artistico al Teatro alla Scala di Milano. Da gennaio 2025 è Direttore per l’Istruzione, la Formazione e la Cultura ladina presso la Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige. Membro del Consiglio direttivo di Opera Europa e, dal 2022, membro del Consiglio universitario della Libera Università di Bolzano nonché del Comitato artistico-scientifico della Fondazione Busoni-Mahler.”
Il pensiero che il bando non approdi all’individuazione di una nuova figura adatta al ruolo è condiviso.
Quale sia il profilo più adatto oggi alla direzione della Haydn è una impegnativa decisione a carico del Consiglio di Amministrazione della Haydn. Noi ci auguriamo che quella che scaturirà a seguito del bando sia la scelta migliore, per noi pubblico, e per l’orchestra. Il pensiero che il bando non approdi all’individuazione di una nuova figura adatta al ruolo è condiviso. Ci si augura sia contraddetto.
Un pensiero conclusivo lo rivolgiamo al futuro a medio e lungo termine dell’orchestra. Battistelli ha parlato delle “divergenze ormai non più conciliabili rispetto agli indirizzi futuri dell’Orchestra della Fondazione Haydn” , del suo auspicio e desiderio di una orchestra che si confronti con la scena internazionale, che riporti nella regione esperienze che la hanno arricchita. Una visione che non ha trovato, secondo il Maestro, la condivisone di figure importanti della Fondazione.
Non auspichiamo una nuova Filarmonica, o Sinfonica, sudtirolese.
Il nostro auspicio è che per la Haydn venga rinnovato l'impegno delle provincie di Trento e Bolzano a tenere viva e in ottima salute una delle poche Istituzioni a carattere regionale. Che nei suoi programmi musicali ci sia il rispetto e la valorizzazione della tradizione europea e lo sguardo curioso e competente alla nuova musica del mondo. Che vi siano direttori tali da motivare e rendere possibile la crescita artistica anche dei migliori talenti dell’orchestra. Che si confronti con la scena internazionale, crediamo lo meriti. Non auspichiamo una nuova Filarmonica, o Sinfonica, sudtirolese. Riteniamo non ve ne sia bisogno, e auspichiamo sia massimamente condivisa la convinzione da parte di tutti gli attori della vicenda che la cultura è cosa differente dal, più o meno, raffinato intrattenimento. E che questa convinzione sia praticata.
Spiace, rammarica in ogni caso che due figure musicali così prestigiose lascino la nostra orchestra, e spiace per Giovanni Grazioli che, a differenze dei due Maestri che hanno solo l'imbarazzo della scelta nel dove investire talento e ed energie, crediamo abbia un compito più arduo nel dare forma e sostanza alle proprie competenze.
ChatGPT alla nostra richiesta, fatta per gioco, di considerare la vicenda, risponde in sostanza con il luogo comune che "la crisi è anche un’opportunità". Speriamo che gli umani coinvolti la colgano.
giovedì 4 dicembre 2025
Bolzano, Orchestra 'Haydn'. Che faran senza Giorgino ( Battistelli)? ( da Salto, di Mauro Franceschi). Nostra postilla
Foto: FHS
Postilla
Dopo Battistelli (mettiamoci anche Dantone), non sarà semplice trovare qualcuno che abbia il medesimo cursus honorum di lui, noto compositore che, negli anni, ci ha abituati ad abbandoni sempre frequenti e numerosi, come frequenti e pure numerosi sono stati gli incarichi che si è cercato lui o che nel migliore dei casi gli hanno proposto. Tutti lo vogliono, lui risponde: arrivo e, dopo aver dato il contentino si dimette, prima che cominci a 'puzzare' come si dice del pesce, dopo due o tre giorni (due o tre stagioni).
Ma se accetta, sempre con entusiasmo, si mette subito al lavoro, e poi sempre si accorge quasi subito che le prospettive future di tale suo impegno, non sono quelle che si attendeva, perchè si da tanto da fare e accetta ogni giorno qualcosa di nuovo?
Fa il compositore, come tale è richiesto dappertutto, come e forse più che come direttore artistico, allora lavori alla composizione e risparmi le forze.
Il caso di Battistelli come di altri direttori artistici ci hanno fatto spesso riflettere sul profilo professionale di chi è messo a capo di una istituzione musicale. Un compositore è meglio di uno strumentista, meglio un cantante, meglio un critico musicale, meglio un agente, meglio un manager a digiuno di musica (tutte queste professionalità sono in attività)? Tutti questi in teoria possono farlo, ed anzi lo fanno già. L'unica cosa che si richiede loro e che troppo spesso non è assecondata è avere in cima ai propri pensieri il prestigio della istituzione, la qualità massima possibile delle scelte, la capacità di progettare senza dare troppo ascolto a sirene di ogni genere, prime fra tutte quelle delle agenzie ch , di fatto, gli semplificano il lavoro, ma soprattutto la libertà e l'indipendenza nell'azione.
Siccome ognuno di noi fa riferimento alla propria esperienza dirò che nell'unica occasione che ho avuto la responsabilità della direzione artistica di un festival ( Festival delle Nazioni di Città di Castello, su indicazione di Salvatore Sciarrino), l'unico possibile mio vincolo era nei confronti del celebre musicista che aveva fatto il mio come al Cda del Festival. Ma anche lui ho coinvolto facendogli scrivere ciò che io avevo deciso e volevo da lui, non il contrario ( e comunque parliamo di uno dei più grandi musicisti di oggi): tre brani ( scene di vento per orchestra da camera) che hanno fatto da cornice all'esecuzione di Enoch Arden di Strauss, con Piera degli Esposti e Emanuele Arciuli e strumentisti dell'Orchestra Verdi' di Milano. Per il resto ho saputo resistere a lusinghe di ogni genere, a pressioni anche di musicisti notissimi ed a pretese di ogni genere che non collimavano con il mio progetto generale.
Un direttore artistico che si ritiene graziato cosa può fare di buono? Poco, molto poco, dovendo rispondere a tutti i suoi protettori e padrini, ed anche ai padroni. (Pietro Acquafredda)
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