Concerti in tv. Ci risiamo. Conta il programma, non basta un celebre direttore e una occasione speciale
- Rai2, Concerto dell'Orchestra Cherubini e del Coro 'Guido Saracini' di Siena. Direttore da Riccardo Muti. in onore e alla presenza di Papa Leone XIV. In programma Luigi Cherubini: Messa per l'incoronazione di Carlo X.
- Il concerto, che nelle intenzioni Rai dovrebbe rappresentare il 'servizio pubblico' a dispetto di tutti e tutto, non l'ha visto nessuno. Ha fatto ascolti peggiori della peggiore tarsmissione. Tanto valeva non tarsmetterelo:227.000 spettatori (1.8%). E pensare che flop di questo genere anche nell'era del declino della tv generalista sono praticamente difficilissimi da raggiungere.
- La ragione di tanto ragionevole, per certi versi, risultato negativo non era certo Muti nè l'Orchestra Cherubini e neanche la presenza del Papa, che semmai avrebbe dovuto essere uno sprone a guardarlo ed ascoltarlo. No, la pur bellissima Messa di Cherubini - un musicista fiorentino tanto caro a Muti che si sta dando da fare perchè le sue spoglie tornino in Italia - non 'si addiceva' alla tv, pochi giorni fa medesima sorte aveva ottenuto la prima scaligera di Lady Macbeth di Sciostakovic.
- Perchè il Concerto di Capodanno dalla Fenice di Venezia ha fatto sempre ascolti straordinari. dai 3.000.000 in su, fino a raggiungere negli anni della nostra consulenza artistica, fino a 4.700.000? Semplicemente perchè il programma , al quale noi sovrintendevamo - era pensato per la tv generalista e per il giorno di festa in cui andava in onda, in diretta.
- Il segreto di pulcinella: brani molto conosciuti, tutti di breve durata e con cambi continui di esecutori: sola orchestra, orchestra e coro, orchestra, solisti e coro, brani sempre diversi per struttura ritmo, sentiment.
- Tutto lì una giusta alchimia di questi elementi è ragione di sicuro successo. Tanto che quando Ortombina, senza la nostra devo dire preziosa collaborazione ha badato da solo al programma, ha sbandato dalla strada maestra e fatto saltare in numeri dell'auditel.
- Non serve dire che quando si fa servizio pubblico non bisogna guardare i numeri. E' profondamente sbagliato. Ma allora non si doveva trasmettere il Concerto diretto da Muti in onore del Papa? Sì, si doveva ma non su una rete generalista, perchè per una rete generalista Muti avrebbe dovuto essere molto attento alla scelta del repertorio. Che non poteva essere certamente una Messa, per giunta sconosciuti a quasi tutti quelli che l'hanno ascoltato e delle quale non si capiva 'una mazza', come si direbbe a Roma. Noi stessi che in fatto di Messe ne sappiamo una più del diavolo per i nostri trascorsi studi giovanili, abbiamo dovuto più d'una volta 'appizzare' le orecchie per capire in quale parte della messa si fosse arrivati.
- Venendo alla Messa, ricchissima di trovate, mai banale, di sapientissima densità nella scrittura, siamo rimasti colpiti dalla maniera con cui Cherubini aveva risolto quella 'Marcia religiosa' che la conclude: sciogliendola nel canto.
- La difficoltà che pone sempre al musicista la scrittura di un inno ma anche di una marcia è ben nota. A noi, in anni lontanissimi la manifestò - come attesta una sua lettera, minuta, conservata alla Fondazione Cini ed a noi indirizzata - Nino Rota, rispondendo ad una nostra seconda richiesta di un Inno. Dopo avercene regalato uno, per il secondo tentennò fino a dirci che comporre un inno ( ma noi possiamo estendere la sua riflessione anche ad una marcia, specie se poi 'religiosa' ) era fatica non facile, perchè la banalità e l'ovvietà sono sempre in agguato. Cherubini l'ha evitate magnificamente.
- Se la Rai, Rai 2 in specie, ci avesse evitato la trasmissione di quel bel concerto, avrebbe reso un miglior servizio 'pubblico' alla musica che non meritava certo di finire così in basso - solo negli ascolti, s'intende.
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