Dopo la basilica di Santa Sofia un'altra storica chiesa a Istanbul, considerata tra i capolavori mondiali dell'arte bizantina, sarà trasformata in moschea. La decisione è stata presa dal governo Erdogan. Si tratta di San Salvatore in Chora, famosa in tutto il mondo per i suoi affreschi, come riporta il quotidiano turco "Yeni Safak". Si chiamerà Moschea di Kariye. Esattamente come per la vicenda di Santa Sofia anche questo edificio è stato un museo per quasi 80 anni.
Il Patriarca spiazza Erdogan e chiede la par condicio, Santa Sofia sia metà moschea e metà chiesa
La futura "Moschea di Kariye" a fine febbraio inizierà la sua attività religiosa aprendo le sue porte per le preghiere islamiche. Gli affreschi a sfondo religioso sulla vita di Cristo che contiene saranno coperti da drappi. San Salvatore in Chora è considerata uno dei più importanti esempi di architettura sacra bizantina nel mondo e risale a un monastero del VI secolo, che successivamente incluse anche l'attuale chiesa nel XII secolo. Dopo la conquista ottomana di Costantinopoli nel 1453, la chiesa fu convertita in moschea nel 1511. Dopo la seconda guerra mondiale, la chiesa fu restaurata da esperti americani e utilizzata come museo dal 1945 per ordine dell'allora Consiglio dei ministri, e come museo statale dal 1958. Questa decisione è stata annullata quattro anni fa e la conversione finale è ora imminente.
Nel luglio 2020, il governo Erdogan aveva convertito Santa Sofia facendola diventare una moschea, soddisfacendo così la richiesta dei fondamentalisti e dei nazionalisti musulmani turchi. Hagia Sophia è stata la più grande chiesa della cristianità per quasi 1.000 anni. Nel 1453, i conquistatori ottomani la trasformarono in una moschea. Il fondatore della Repubblica turca, Mustafa Kemal "Atatürk", dichiarò l'edificio museo nel 1934. La rinnovata conversione in moschea da parte del governo Erdogan ha scatenato feroci proteste internazionali.
Nessun commento:
Posta un commento