Dopo che Giorgia Meloni, vigliaccamente, ha attaccato il quotidiano La repubblica, Maurizio Molinari ha dato ordine alle sue truppe di muovere contro Palazzo Chigi. Cominciando col demolire una donna che di questo governo è la perfetta incarnazione - via il merito, conta la fedeltà al capo, o alla capa - e cioè Beatrice Venezi, graziata anche da Sangennaro, di professione 'direttrice d'orchestra', che, ha preteso: 'direttore d'orchestra', 'maestro', niente maestra.
Il perchè è del tutto evidente nel pensiero della diretta interessata: io già non so dirigere, se poi mi chiamate maestra, tutti deducono che sono una maestrina (elementare)!
Prima ancora di venire al punto, vorremmo solo far presente ai lettori non regolari di questo blog che tutto ciò che oggi, finalmente, si legge su La Repubblica - bisognava proprio aspettare che fosse attaccato vigliaccamente dalla premier per reagire?- noi lo abbiamo scritto infinite volte e molto prima che la direttorina, scarsa in tutta evidenza, avesse l'appoggio della premier. Lei, infatti, saliva impunemente sul podio da almeno una decina d'anni, quando della bravura e del merito neanche l'ombra, solo la storia della giovane età, la sua avvenenza e il podio usato come una passerella di moda, oltre Sanremo, di recente. Tutte cose che con la musica avevano ed hanno poco a vedere.
Da tempo, forse tra i primi e pochissimi, scoprimmo le ascendenze familiari politiche - suo padre dirigente nazionale di Forza Nuova ( dunque 'fascio' convinto) - e l'educazione ivi ricevuta: Dio, Patria, Famiglia, Fascio - accanto agli aiuti professionali: la sua presenza nel mondo della moda la giovane direttrice lo deve ai mestieri di suo padre che epr un periodo le ha fatto da consigliere ed agente. Adesso, e da qualche tempo, è passata all'Agenzia 'Trucco'.
Dunque basta con l'accusa che le truppe dei critici avrebbero mosso contro di Lei, perchè è di destra. Perchè se l'hanno fatto, l'hanno fatto in pochi, anzi pochissimi e tardi, troppo tardi.
Leonetta Bentivoglio, che oggi ha firmato un j'accuse su La Repubblica, nella foga iconoclasta di scalzare dal podio la direttrice 'scarsa', inciampa sulla lingua, per quella stupida mania che da tempo ha contagiato tanti colleghi come Lei che non conoscono bene l'italiano e vogliono, invece, far vedere che conoscono, almeno, l'inglese - che, pure quello, non conoscono ma semplicemente traducono - e malamente - in italiano.
In ballo c'è il termine con il quale si indica l'azione di un direttore d'orchestra in inglese, che i nostri 'italianisti' traducono guida, conduce, mai e poi mai dirige, che sarebbe il più semplice e comprensibile.
Leonetta Bentivoglio ne dà brillanti esempi: condurre un'orchestra', 'concerto che guiderà', ' guida della Biennale' ( ma qui non c'è orchestra, e forse è l'unico caso in cui potrebbe andare, anche se 'direzione della Biennale' sarebbe meglio ed anche il più usato fino a questo momento); 'condurre un'orchestra'. Unica eccezione : ' 'sviluppi direttoriali'. Tutto nel medesimo articolo di oggi.
Si salva solo, in questo catalogo di idiozie linguistiche, l'accenno alla sua, di Beatrice Venezi, mancata ammissione al corso di specializzazione di 'direzione d'orchestra', solo perchè quegli ignoranti del Conservatorio di Milano, non hanno ancora scritto, aggiornandolo, di quel corso: 'conduzione d'orchestra ' o 'guida d'orchestra'. Come vorrebbe Leonetta Bentivoglio e altri con Lei, contro cui noi promettiamo lotta continua.
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