Il tanto invocato (e temuto) mese di aprile è arrivato. E in Rai al posto delle chiacchiere dovrebbero arrivare i fatti, con la lista dei nomi del nuovo organigramma. Ma il condizionale è d’obbligo perché a Viale Mazzini il totonomine assomiglia sempre di più al castello che si fa con le carte: basta un soffio e crolla tutto. Tuttavia, stando alle ultime indiscrezioni la situazione al momento è la seguente.
Tutto ruota intorno all’ad Fuortes. Dovrebbe andare a La Scala affiancando per due anni il sovrintendente Meyer, ma al teatro milanese sanno bene che gli affiancamenti non funzionano e prima o poi si è destinati alla rottura. Non a caso Meyer (spalleggiato dal sindaco Sala) si agita. Certo se Fuortes fosse sicuro di avere La Scala andrebbe via contento dalla Rai, in caso contrario è difficile immaginare che dia le dimissioni al buio.
Sta di fatto che il 20 aprile il cda approva il bilancio e una settimana dopo c’è l’approvazione degli azionisti (Tesoro e Siae). In quelle stesse ore c’è anche il cda della Scala ma finora sembra non esserci all’ordine del giorno la questione “affiancamento”. Quindi potrebbe ancora slittare la decisione di Fuortes di lasciare la Rai.
Al momento il ticket dei probabili sostituti alla guida dell’azienda (Roberto Sergio e Giampaolo Rossi) scalpita e sta già lavorando al riassetto. E qui il nodo fondamentale è la direzione del Tg1. Se arriva l’esterno Gian Marco Chiocci (con contratto a tempo determinato per placare contestazioni di sindacati e precari) come vuole la premier Meloni, Nicola Rao potrebbe passare all’Approfondimento lasciando il Tg2 ad Antonio Preziosi. Rao e Paolo Corsini sono in prima fila per prendere il posto del pensionato Di Bella, il cui vice Corsini se arriva Rao potrebbe essere dirottato sul daytime (in attesa della nuova ristrutturazione che prevede l’accorpamento con il prime time). Daytime che Simona Sala lascerà per approdare a Radio2, visto che la direttrice Paola Marchesini entrerà nello staff del nuovo ad Sergio.
A Flavio Mucciante dovrebbe toccare la Radiofonia, mentre per il Gr e Radio1 c’è un derby tutto interno alla Lega tra Francesco Pionati e Angela Mariella.
Dopo che si sta ventilando un accordo tra Cinquestelle e Fratelli d’Italia sul caso Chiocci, Giuseppe Carboni (stimato e apprezzato dal movimento di Conte) non si accontenta di RaiParlamento ma punta al Tg3 di Mario Orfeo che non vuole certo schiodare dopo i buoni risultati ottenuti. Non lascerebbe il Tg3 neanche per RaiSport, dove Paolo Petrecca resta il favorito con l’eventualità nel caso lasci RaiNews di essere sostituito da Corsini. Alla TgR confermati Casarin e Pacchetti, così come a Radio3 Montanari. Se Carboni non dovesse andare a RaiParlamento potrebbe andarci Claudia Mazzola.
L'intrattenimento
All’intrattenimento sembra ormai certa la sostituzione di Stefano Coletta con Marcello Ciannamea, anche se Coletta non sembra accettare il Marketing come nuova destinazione.
Restano i palinsesti da sistemare con un nuovo responsabile. Angelo Mellone è il nome indicato per avvicendarsi con Maria Pia Ammirati a RaiFiction. Quest’ultima potrebbe sbarcare a RaiCom. Di certo c’è che Monica Maggioni lascerà il Tg1 per prendere la direzione editoriale dell’offerta informativa con qualche supervisione in più e un suo programma in seconda serata al lunedì.
Tra le conduzioni dei programmi restano in bilico Bortone e Giandotti. Ci sono Setta e Timperi pronti a entrare dalla porta principale. Vedremo a chi sarà aperta. Insegno vuole l’Eredità e ci potrebbe essere l’avvicendamento con Insinna, mentre la conferma di Liorni a Reazione a Catena, visti i risultati, è più che una certezza. Così come Matano a Vita in diretta e probabilmente anche Greta Mauro con Top. Se Massimo Giletti deciderà di tornare in Rai per lui c’è la prima serata del giovedì su Rai2.
Più o meno queste sono le carte messe a formare il castello ma occhio perché se arriva il soffio di vento il castello crolla.
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