Da Gershin a Piazzolla passando per Debussy: il 16 giugno compirà 109 anni ma spirito e fibra fisica sembrano non accorgersene. Le mani, soprattutto.
Colette Maze, nata in Francia nel 1914, è tra i pianisti più anziani del mondo.
E, forse, quello che stupisce di più dell'artista non è solo la capacità rimasta pressoché inalterata, rispetto all'età, di saper suonare il piano, quanto la verve e la freschezza che ancora riesce a imprimere all'esecuzione.
“Ho iniziato a suonare all'età di cinque anni”, racconta. “Il pianoforte è come un caro amico che ho bisogno di sentire e di ascoltare. La difficoltà maggiore per me è mantenere la routine: anche se ho suonato tantissimo, basta poco per perdere l'allenamento”. E ancora oggi studia e suona per ogni giorno almeno quattro ore.
Il figlio racconta che la grande fortuna della madre risiede nel non avere l'artrosi, ostacolo che costringe a fermare l'attività a quasi tutti i pianisti anziani.
Ultima depositaria del “metodo Cortot”, in una intervista rilasciata a fine 2021 l'artista ha raccontato di aver lavorato sempre come insegnante di pianoforte, tranne durante la seconda guerra mondiale, periodo in cui fu impiegata come infermiera in un ospedale: “La musica mi ha offerto rifugio e fuga allo stesso tempo per tutta la vita”.
Il segreto della sua longevità: “Oltre alla musica, la danza. Ma anche un bicchiere di vino”.
Colette Maze è così popolare sui social che il programma tv Envoyé spécial le ha interamente dedicato una puntata.
E, alla soglia dei 109 anni, la concertista ha annunciato di avere un settimo disco in uscita con brani di Debussy, Schumann, Gershwin e Piazzolla. "Sono giovane. L'età? Sono storie che non esistono. Ci sono persone eternamente giovani, stupite da tutto, e poi persone che sono stanche di tutto e che non hanno mai amato niente, nessuno, forse nemmeno il loro fidanzato", ha detto la pianista, probabilmente unica centenaria nel mondo a incidere dischi.
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