Cento anni fa l'Arena Sferisterio di Macerata, trasformata da stadio della palla al bracciale a spazio lirico inaugurava la sua attività con l'Aida di Verdi. Il 23 luglio a teatro sold out, lo stesso titolo messo in scena dalla regista argentina con un passato nel Fura dels Baus Valentina Carrasco, celebrerà quell'evento dando il via al Macerata Opera Festival 2021. Per il debutto del 27 luglio 1921 non si badò a spese, e con la marcia trionfale salirono sul palco oltre mille comparse, insieme a cammelli, cavalli e buoi. Lo sfarzoso allestimento, costato all'epoca l'astronomica cifra di 670mila lire, con una campagna pubblicitaria comprendente anche il lancio di manifestini con un idrovolante, era giustificato dall'amore del conte Pier Alberto Conti, presidente della Società cittadina di pubblici divertimenti, per il soprano Francisca Solari, interprete di Aida (che poi sposò), affiancata dal grande tenore Alessandro Dolci. Con 17 repliche e 70mila spettatori provenienti da tutta Italia, l'opera fu un grande successo ed incassò 630mila lire. Assai meno tradizionale la messinscena di quest'anno con Maria Teresa Leva (Aida) e Luciano Ganci (Radames) per la direzione di Francesco Lanzillotta, nella quale la regista posticipa Aida dall'epoca dei faraoni a quella dell'apertura del Canale di Suez (1871) e alla creazione del capolavoro verdiano, con un deserto progressivamente invaso da pozzi di petrolio. Ma ora come allora a caratterizzare la rassegna di Macerata sono l'amore e la partecipazione lunga un secolo dei suoi cittadini a partire dalla gestione durata 28 anni avviata nel 1967 da Carlo Perucci, a cui in questi giorni è stata dedicato il foyer dell'Arena, che ha portato sul palco cantanti del calibro di Del Monaco, Aldo Protti assieme a registi come Ken Russel e Mauro Bolognini. A lui e a quanti lo seguirono tra sovrintendenti e direttori artistici si deve la presenza, tra gli altri, di Luciano Pavarotti, Placido Domingo, Montserrat Caballé, Marilyn Horne, Fiorenza Cossotto, Mariella Devia, José Carreras, Renato Bruson, Raina Kabaivanska e la vincita di numerosi premi della critica musicale. (ANSA).
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