domenica 4 ottobre 2020

I cantanti, fra i più sofferenti del mondo del melodramma, nel periodo del Coronavirus

 Tra i settori maggiormente in sofferenza a seguito della pandemia c’è quello dei lavoratori dello spettacolo. E nel contesto, l’opera lirica non se la passa bene. Nonostante alle Fondazioni abbiano confermato i finanziamenti Fus e altri siano all’orizzonte, si sia già provveduto alla sostituzione dei biglietti venduti con voucher per future rappresentazioni e, addirittura, il pubblico più sensibile abbia deciso di rinunciare al rimborso degli abbonamenti, gli artisti non godono di alcuna tutela. Ultimo anello della catena, essi vedono continuamente cancellare le loro esibizioni senza un risarcimento in cambio, nemmeno la certezza di esibirsi nuovamente nel ruolo per il quale erano stati scritturati prima del coronavirus. Da ciò deriva una progressiva ed enorme riduzione delle loro partecipazioni a eventi di breve o largo raggio. Esistono, è vero, esempi di Festival coraggiosi  ma in versione assai ridotta. 

A questo scopo è nata cinque anni fa Assolirica, associazione professionale che riunisce tutti i professionisti della lirica per tutelarne l’attività professionale. Presieduta da Gianluca Floris, con Roberto Abbondanza vicepresidente, Assolirica vede più di 430 gli artisti che hanno aderito e, scorrendo la lista, si notano famosi cantanti, musicisti, registi, costumisti. L’obiettivo è salvaguardare un settore fortemente penalizzato come quello dello spettacolo dal vivo, con particolare riferimento all’Opera, che diffonde nel mondo un patrimonio immateriale utile, fra l’altro, alla conoscenza della lingua italiana. 

Nessun commento:

Posta un commento