sabato 31 marzo 2018

Lega e Cinquestelle alla prova del governo in comune

Ieri Lilli Gruber, nel suo programma serale su La 7, ha mostrare ai suoi ospiti un breve filmato nel quale erano condensate le botte da orbi che Lega e Cinquestelle si son dati vicendevolmente  durante la campagna elettorale. Ci è mancato poco che  scendessero anche nel personale, aggettivando, come solo chi non ha nulla da perdere sa fare, perfino mogli e compagne.

 Ed ora, a elezioni avvenute, senza che ci sia un vincitore in grado di governare da solo, Lega e Cinquestelle dovrebbero, dimenticare  tutto il fango che vicendevolmente si sono gettati in faccia, per governare insieme? Pare proprio di sì. Perchè  nè l'una nè gli altri  vogliono farsi scappare l'occasione di  mostrare come sanno governare. Nel terrore generale dell'Italia e dell'Europa.

 E, infatti, mentre cominciano a fare sconti sulla  attraente lista della spesa che avevano esposto ai cittadini prima del voto, sembrano fare a gara  a chi  riesce a non  essere messo alla prova, per il timore di fallire nel raggiungimento degli obiettivi che , già sulla carta, facevano sorgere non pochi dubbi.

  I Cinquestelle chiedono di avere l'incarico a formare il governo, sapendo che non ci riusciranno e quindi potranno sempre dire alle prossime elezioni, sicuramente  non molto lontane, che non gli  è stata data la possibilità di governare, altrimenti avrebbero rivoltato l'Italia come un pedalino. E nel caso  Mattarella glielo affidasse l'incarico, sanno che governare con la destra nella quale c'è anche Berlusconi, non sarà possibile, perchè altrimenti perderebbero proprio la faccia. Nel frattempo, avendo fatto  asso piglia tutto negli incarichi in Parlamento, dichiarano di volersi battere da subito per annullare i vitalizi. Almeno  potranno dire che loro,  finalmente nella casta, sono contro la casta.

E La Lega? Salvini sa che  nessuno accetterebbe, dentro e fuori Italia, un governo con lui premier e perciò gioca a tenere sotto tiro il suo  avversario o contendente, Di Maio, del quale vuole sembrare a tutti i costi più accomodante perfino più gentile, mostrando un volto che ancora oggi  mai nessuno aveva potuto cogliere nei dirigenti leghisti, ed ancor meno nel duro  Salvini.

 Intanto la Lega ha deciso con gli altri partner del centrodestra di volersi recare alle consultazioni da Mattarella in ordine sparso. E allora che fine  farebbe la coalizione che avrebbe vinto, per finta, le le elezioni?

La vera novità, dunque, sta nel fatto che Forza Italia, avrebbe deciso di andare da Mattarella con il suo capo, Berlusconi,  facendo finta di non sapere che tale decisione creerebbe non pochi imbarazzi istituzionali. Per la ragione che Berlusconi è stato condannato con sentenza definitiva per evasione fiscale ed anche altro ed è ancora  sotto processo per numerose altre storie, che ha perso il titolo di cavaliere ed è stato privato dei cosiddetti 'diritti civili' ecc... ecc... pur avendo scontato la pena e avendo richiesto di esser riabilitato, perchè si ritiene perseguitato.
Mattarella dovrebbe dirgli apertamente che non può riceverlo, anzi che non  intende riceverlo, dando ordine in portineria di non farlo passare per non essere costretto, una volta salito  al Quirinale, a metterlo alla porta, perchè Berlusconi ha anche abbastanza anni per non dover subire, umanamente, un simile affronto.

 Imbarazzo uguale dovrebbe avere anche l'attuale presidente del Senato, senatrice Casellati, strenua sostenitrice di Berlusconi, benefattore suo e della sua famiglia ( sua figlia ha lavorato a Publitalia per un certo tempo) che Lei ha sempre difeso contro la magistratura ingiusta che 'fa politica'. Che dirà a Mattarella di Berlusconi? Nel segreto del colloquio al colle si rimangerà tutto?

I motivi di imbarazzo, come si vede sono più d'uno, e comunque troppi per passare inosservati. A questi noi ne vogliamo aggiungere un altro, che non ha a che vedere con le consultazioni,  ma che riguarda direttamente Berlusconi, il quale da sempre ha avuto una badante.
Lui certo può permettersela, eccome, e ne ha anche diritto sia per l'età che per gli acciacchi. Però non abbiamo mai capito come mai la badante se la sia scelta fra le file dei suoi parlamentari: prima la Rossi ora la Ronzulli.  Insomma il Parlamento gli avrebbe messo a disposizione non solo i portaborse, come  fa con tutti gli altri eletti, ma anche un parlamentare, anzi una parlamentare, nelle funzioni di badante o 'femme de chambre', come direbbe Macron. A noi sembra, oltre che imbarazzante, anche ingiurioso. Ma Berlusconi non intende rinunciarvi, aggiungendola ai numerosi suoi impiegati e dipendenti, in servizio permanete  nella succursale del Parlamento, come Romani, Bergamini, Mulè.

E i contadini dell'Ulivo? Abbattuti per il magro raccolto delle ultime politiche, stanno a guardare.

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