Alla fine potrebbe accadere - e tutti si augurano che accada, come dovrebbe - che i vitalizi passati, presenti e futuri , vengano ricalcolati tutti con il sistema contributivo, annullando, di conseguenza, la somma di privilegi che i parlamentari, con varie ragioni talune anche condivisibili, si sono attribuiti nel corso degli anni.
Il Parlamento ha già decretato l' autodistruzione dei suoi membri, a mandato elettorale terminato, perché con la proposta Richetti, già votata ed ora passata al Senato per la definitiva approvazione, i vitalizi saranno tutti ricalcolati con il metodo contributivo, vigente per tutti gli altri pensionati italiani, ed i parlamentari in pensione potranno usufruirne, come tutti gli altri cittadini, allo scadere dell'età fissata per la pensione che, a partire dal 2018 salirà ancora fino a 67 anni. Ammesso che non abbiano altre pensioni, nel qual caso i contributi andrebbero a sommarsi, evitando anche lo scandalo - che esiste pure altrove, fuori del Parlamento - delle doppie e triple pensioni. Ed oggi accade a chi oltre che Parlamentare è stato consigliere o presidente di regione, o parlamentare europeo - come, ad esempio, è il caso dell'ex governatore pugliese, anche parlamentare, Vendola.
Curioso che nei vari elenchi di beneficiari di vitalizi, che a stralci vengono pubblicati ora qui ora là, non compaiano mai nomi di giornalisti anche famosi che, per un periodo passato a Montecitorio, magari cinquant'anni fa, da almeno trenta o più anni, ne percepiscono uno. Questo ci è balzato agli occhi tante volte, specie quando abbiamo notato che taluni giornalisti anche famosissimi, non hanno scritto neanche una riga su tale argomento. Mai.
Adesso con il gioco perverso fra le due principali forze politiche per appuntarsi sul petto la croce al valor militare per aver sconfitto il vitalizio, si rischia che la legge che lo cancella passi. Salvo sorprese dell'ultima ora o l'introduzione subdola della tecnica del rimando a dopo l'estate quando il clima sarà meno rovente, certo, ma si avrà altro cui pensare. E la legge adesso votata dal PD e dai Cinquestelle alla Camera potrebbe finire su un binario morto, con un'altra occasione sprecata.
C'è anche chi ricorre ad argomenti capziosi per affossarla, come quelli messi in tavola dall'ex ministro del lavoro e parlamentare Damiano.
Il quale mette in guardia i cittadini dal gioire del ricalcolo dei vitalizi. Attenti, perchè, come ha fatto capire Boeri, salvo smentite successive, una volta ricalcolate le pensioni dei parlamentari e assimilati con il sistema contributivo, il passo successivo dell'INPS potrebbe essere il ricalcolo di tutte le pensioni in atto con il medesimo sistema. Ed allora a piangere sarete tutti voi che ora ridete - sembra ammonire Damiano, con la faccia tosta dell'ex sindacalista già privilegiato e privilegiato una seconda volta come parlamentare.
Intanto cancelliamo l'onta dei vitalizi che sono uno scandalo troppo evidente in Italia, poi se l'INPS vorrà procedere a rendere tutti gli italiani pensionati ancora più poveri, allora faremo guerra all'INPS.
La regola dei diritti acquisiti che sono intoccabili e la convinzione che la riduzione dei vitalizi rappresentino una quota ininfluente nel bilancio italiano sembrano non avere più tanto seguito. Anche perchè sembra che qualcuno voglia accanirsi contro i poveri pensionati che decidono di andare a vivere all'estero dove il fisco li tartassa meno, la cui evasione legale influisce ancor meno dei vitalizi sul bilancio statale, per il numero irrilevante di chi sceglie di abbandonare l'Italia.
Insomma adesso sembra essersi dissolta buona parte degli ostacoli che finora hanno distratto l'attenzione del Parlamento dall'occuparsi dei propri privilegi , nonostante che si chieda ai suoi membri di farsi del male. Vale però per tutto il bene che si sono dati fino ad oggi, senza averlo neanche in parte meritato e senza esserselo guadagnato.
Comunque non cantiamo ancora vittoria, perché il Senato e Montecitorio, rappresentano per la legge in oggetto due gravi pericoli, come Scilla e Cariddi per i naviganti.
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