Una piattaforma fra le più note, le cui campagne spesso anche noi appoggiamo, s'è fatta prendere la mano, pensando di fare il grande salto: dal sociale ai social. Firmare una sua petizione perchè un bambino disabile abbia tutte le cure necessarie è altra cosa dal firmarne - come ha proposto dopo la morte di Paolo Villaggio - una per intitolare uno spicchio della mostruosa 'Tangenziale Est' di Roma, immortalata perfino da una scena del ragionier Fantozzi, al grande attore scomparso.
Noi siamo geniali sempre. Qualche giorno fa Bartezzaghi, se ben ricordiamo, sulle pagine di Repubblica rifletteva sul fatto che molti nomi di strade ormai non dicono nulla agli attuali abitanti delle nostre città. Spesso perchè, pur essendo eroi e benemeriti, la loro storia è coperta da troppa polvere. Che forse non serve neppure rimuovere.
Poi ci sono anche casi di strade, piazza vicoli, ponti intitolati a persone del nostro presente che in fondo non hanno fatto niente di tanto straordinario da meritarsi una intitolazione, magari in pieno centro città.
Limitandoci allo stradario di Roma, non è la prima volta che ce la prendiamo con chi nel recente passato ha intitolato un pezzo di strada e di storia romana al sindaco Petroselli, onesto politico ed amministratore amato, e basta. Come anche con chi ha voluto aggiungere al 'Ponte della Musica' inutile e costoso passaggio pedonale sempre deserto, vanto di Uolter l'americano, l'intitolazione a Trovajoli.
Come anche con chi ha relegato autentiche glorie della nostra cultura in zone periferiche della città, nulla avendo imparato dalla frequentazione della zona Parioli, dove qualche amministratore avveduto ha voluto in passato chiamare strade e piazze con i nomi dei nostri più grandi musicisti, da Verdi a Monteverdi, da Donizetti a Paisiello
Non mancano casi in cui, sull'onda della commozione popolare, all'indomani di un fatto tragico, si pensa di rendere onore alle vittime intitolando a qualcuna di esse una strada o una piazza. E' accaduto anche questo.
E' il frutto della genialità italica, cui Roma non sfugge. Al carosello di chi la spara più grossa, tutti vogliono partecipare, da ieri anche la benemerita piattaforma che vuole intitolare la Tangenziale est a Villaggio.
Non è sembrata l'idea una cagata pazzesca, come senza dubbio l'avrebbe bollata Fantozzi-Villaggio, che quella tangenziale l'avrebbe voluta distrutta. Perchè anche lui, come noi, passandoci, abbiamo sempre il terrore di finire o giù dal cavalcavia o addirittura nel salottino di qualche appartamento che si sporge troppo su quel mostro del cui abbattimento si parla da tempo, per il quale ci sono già i fondi, ma che viene sempre procrastinato, per non privare i posteri di quel monumento alla bruttezza ed allo spreco.
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