Aveva già cantato vittoria Barbareschi: 4 milioni per il 2017, e 4 ancora per il 2018. Una bella vittoria contro la quale c'era stata la rivolta di tutto lo spettacolo italiano all'unisono: ma come, in tempo di crisi e fra il lamento generale, a Barbareschi, per il suo Teatro Eliseo - glorioso sì, ma privato - si danno in una botta sola ben 8 milioni di Euro? E giù il grido: è uno scandalo!
In effetti di un mezzo scandalo si trattava, anche se Barbareschi, gongolante ancor prima di vedere i soldi in cassa, s'era improvvisato caritatevole: voleva insegnare alle altre istituzioni culturali italiane come ottenere fondi imprevisti e generosi. E magari anche non del tutto meritati. Come ha fatto?
C'è stato anche chi ha tirato in ballo la passata esperienza di Barbareschi in Parlamento nelle file di Forza Italia, incaricato, in coppia con la Carlucci parlamentare, di occuparsi di cultura e spettacolo.
Ed anche chi, a mezza voce, aveva ricordato che l'attuale moglie di Barbareschi è la figlia di Monorchio, l'ex ragioniere generale dello Stato, una potenza, il cui fuoco di influenza non si sarà ancora del tutto esaurito.
Alla fine il Parlamento ha capito che quella 'elargizione' era ingiustificata, pur considerando la storia del teatro romano e la sua attuale vitalità dopo che l'attore l'aveva rilevato dai precedenti gestori( Monaci) e rimesso a nuovo, anche nell'arredo. Come fare per attutire anzi mettere a tacere i malumori?
Dimezzare senza una ragione il finanziamento, pur incautamente elargito, significava fare una ignobile marcia indietro, un voltafaccia senza vergogna. E allora, lo stesso Parlamento - si deduce che quando vuole, sa anche evitare plateali figuracce! - dimezza il finanziamento, con la seguente motivazione: gli altri quattro milioni li devolviamo alle zone terremotate. E perciò Barbareschi ne ha solo 4 di milioni di Euro, ma non può che tacere, perchè certamente i terremotati ne hanno più diritto di lui.
E così il Parlamento ha messo nel sacco Barbareschi che credeva di aver messo nel sacco il Parlamento e buona parte dello spettacolo in Italia.
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