mercoledì 26 luglio 2017

1 romano a guardia di 1 cassonetto. La fantasia dei Cinquestelle al potere

La notizia è di quelle bomba. L'amministrazione capitolina e la sua controllata AMA - perchè poi le hanno dato un tale nome soave? - hanno assicurato che ci vorrà un anno prima che la situazione della monnezza a Roma venga definitivamente risolta.Nel frattempo, a giorni alterni, vediamo accumularsi montagne di rifiuti presso ogni cassonetto, che non riesce più a contenerli, visto che la raccolta non è più  neanche giornaliera. L'assessore Montanari, spalleggiata dalla sindaca che ora , in verità, s'è trovata anche un'altra gatta da pelare, quella dell'acqua, messa in mezzo da Zingaretti da una parte - il quale ha emanato quella sua ordinanza di divieto di prelievo delle acque del Lago di Bracciano, che soddisfano solo l'8% del fabbisogno cittadino, dopo che il consorzio, presieduto da Raggi, che monitora la salute del nostro territorio, ha fatto presente che il Lago di sta abbassando, e, mentre , al
contrario, il presidente di Acea , pur considerando il periodo di grave siccità, dice che l'allarme per il Lago di Bracciano è ingiustificato - e dall'altra dalla ministra Lorenzin che ha ingiunto alla sindaca ed a Zingaretti, a provvedere  di acqua gli ospedali , minacciandoli di denuncia.
 Insomma la stessa Raggi che ha provocato l'ordinanza di Zingaretti, ora prova a gettare la croce sulle spalle del governatore, chiamandosi fuori e facendo la parte di chi vuole a tutti i costi risolvere il problema, convocando attorno ad un tavolo in Campidoglio i protagonisti  dell'ultimo dramma capitolino. Perchè di dramma si tratta, anche se ora tutti invocano l'apparizione del deus ex machina, nella duplice veste: della pioggia - che oggi è arrivata, ma solo per inumidire il terreno e forse anche  per evitare qualche altro incendio - e della vacanza agostana, quando la città si svuota di residenti e i consumi anche di acqua calano. Insomma anche il problema dell'acqua deve rivolverlo qualcun altro, come del resto tutti gli altri problemi, sempre.

Ma c'è anche la farsa.  L'assessore Montanari, che non riesce ad assicurare alla Capitale al raccolta dei rifiuti ed il loro smaltimento - altrimenti si fa  il gioco di toglierli da una parte e portarli in un'altra, ha avuto un'idea geniale: mettere un cittadino a guardia di ogni cassonetto, per una duplice o triplice funzione- dopo averli naturalmente istruiti questi guardiani ed educatori di monnezza.
 Innanzitutto devono istruire i cittadini sul modo corretto di gettar i rifiuti nei cassonetti, ipotizzando dopo qualche mese di istruzione che i cittadini di rifiuti ne gettano sempre meno, e sanzionando quelli che continuano a tener un comportamento scorretto, cioè a gettare tutti i rifiuti che hanno accumulato in casa ( se vengono educati a gettarne sempre meno, forse un giorno impareranno anche a non produrli - sogna l'assessora che nel frattempo avrà trovato il modo di raccoglierli come si deve e  smaltirli).
 Il loro secondo compito è quello di restare a guardia dei cassonetti pieni e traboccanti di rifiuti, nel timore che qualcuno che non sia nè la Montanari, nè la Raggi e neppure l'AMA - gli unici abilitati a raccoglierli - li rubi , li trasferisca altrove e ne tragga profitto, come accade in molti paesi ed anche in qualche zona i cui governanti,con meno fantasia dei governanti romani, li raccolgono regolarmente, li trattano e ne traggono vantaggi anche economici, con il riciclo dei materiali che lo consentono.

 E intanto, con questi angeli custodi della monnezza, attenderemo che Raggi, Montanari ed AMA, ci facciano l'atteso regalo di togliere dalle strade la montagna di rifiuti divenuta ormai parte del paesaggio romano.

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