Notizia dell'altro ieri. Via i centurioni dal Colosseo, Fontana di Trevi e da tutti quegli altri siti archeologici o dai monumenti dove attendono i turisti che, a pagamento, vogliono farsi fotografare con loro, per mostrare a qualche amico incredulo che loro a Roma ci sono stati davvero, e non solo con il pensiero.
La vicenda 'centurioni' è assai lunga. Da tempo si discute della opportunità o meno di avere questi falsi guardiani dell'antichità, a pagamento, che talvolta infastidiscono, con richieste troppo esose, ignari turisti. Per una semplice foto in loro compagnia.
Loro si sono sempre difesi dicendo che si guadagnano il pane onestamente, alimentando il folclore da paccottiglia, e che la loro presenza non reca danno a nessuno, salvo a coloro i quali sono tallonati per la storia delle foto. Perché loro non sono lì a presidiare i monumenti, a presidiarli con la sola presenza, ma ad offrirsi come comparse in foto ricordo singole o di gruppo. E se a fine giornata raggranellano anche ciò che un qualunque lavoratore porta a casa ogni giorno - sicuramente di più - anche non sono andati in miniera, comunque sotto io sole cocente, con quegli abiti pesanti addosso, un qualche compenso se lo guadagnano.
Non è dello stesso parere il Campidoglio, come non lo sono i vari movimenti che si battono per il decoro ed il rispetto dei monumenti. Tanto che il sindaco Raggi con apposita ordinanza ne ha vietato la presenza e circolazione. I centurioni non si sono arresi e con le loro spade di plastica sono andati alla guerra inoltrando richiesta di sospensione della ordinanza al TAR. Che gli ha dato ragione e loro sono tornati in strada. Il Campidoglio non demorde e intende ricorrere al Consiglio di Stato contro l'ordinanza del TAR.
Insomma una bagarre di carte bollate e di ordini e contrordini che hanno lasciato abbastanza indifferenti fino ad oggi i cittadini romani che da questo fenomeno non hanno mai ricevuto rilevanti noie, tollerando quel folclore. Ora però hanno preso parte direttamente alla querelle e si sono rivolti alla sindaca Raggi per proporle un baratto, a vantaggio della cittadinanza: lasci stare in strada i centurioni, ma tolga invece dalle strade la monnezza che dà molto più fastidio delle povere comparse ai turisti, oltre che principalmente ai romani, che sentono il peso ed il disagio dell'invasione dei rifiuti e per niente quello dei centurioni che, anche numericamente, sono irrilevanti. E, in linea di massima, non puzzano come i rifiuti e non attirano topi come invece fanno i cassonetti della monnezza e i cumuli sempre più frequenti per strada.
La sindaca Raggi s'è presa qualche giorno di riflessione per decidere quale decoro assicurare ai romani, e quale alla amministrazione costerebbe meno: se togliere dalle strade i centurioni o la monnezza. E quale potrebbe essere realizzato nel minor tempo possibile e nella modalità più efficace e definitiva. I Romani temono che la Raggi, nonostante tutto, opterà per togliere i centurioni- che è poi l'impresa più complessa e difficile (impresa nella quale con una nuova ordinanza di queste ore sembra essere riuscita), lasciando la monnezza per strada - troppo facile per una cinquestelle che ama
le sfide più dure, le imprese impossibili.
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