«Cara signora Segre, lei dice di non poter più dormire pensando ai bambini ebrei uccisi il 7 ottobre: ci racconta di come la sua memoria sia tormentata non solo nel giorno della memoria ma per 365 giorni da quello che ha vissuto nei campi di concentramento. Ma cara signora possibile che lei sia tormentata solo dal pensiero dei bambini ebrei? I bambini palestinesi non la toccano? Capisce che ci sono bambini mutilati che giacciono per terra oltre a quelli morti, uno ogni 4-5 minuti?», aveva detto la Basile. L'ex funzionaria della Farnesina, in pensione dal giugno dello scorso anno, si lancia anche in un paragone con i nazisti, «molto buoni con i loro bambini: anche loro avevano una morale che si rivolgeva ai tedeschi, agli ariani, ai bianchi, e non capivano, non sentivano nulla per la morte degli ebrei: lei vuole imitarli? Sente qualcosa solo per la morte per gli ebrei ma non per gli altri?». Le chiede quindi di pronunciare «qualche cosa a favore dei bambini, pronunci una condanna, sia la persona morale nella quale tutti noi crediamo». Infine: «Prenda per mano il presidente della Repubblica, entrambi con il coraggio delle persone morali, dovete condannare Israele e riconoscere lo Stato di Palestina. Non ci deluda».
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