Con un colpo di teatro, non nuovo di questi tempi, come le dichiarazioni d'amore con richiesta di matrimonio che tante celebrità si sono fatte pubblicamente davanti a platee immense, il sovrintendente della Scala, Dominique Meyer ( non ho ancora capito ser il suo cognome va pronunciato alla francese o alla tedesca) alla fine di una recita di Onieghin (che sarebbe più corretto scrivere Oneghin, ma per evitare che qualche nostro lettore ci scriva per segnalarci la mancanza della 'i' ) in teatro, è salito in palcoscenico e 'coram populo' ha nominato, promuovendola, 'étoile' Nicoletta Manni, sorpresa naturalmente - anche se era nell'aria, meritandosi tale promozione - e nello stesso tempo lusingata.
A guastare la festa i sindacati interni i quali, il giorno dopo la promozione hanno scritto a Meyer per dirgli che 'va bene la nomina della Manni ad étoile', ma che non si possono fare 'le nozze con i classici fichi secchi'. E cioè che tale nomina/promozione va accompagnata con il passaggio della ballerina al 1° livello contrattuale e con un adeguato aumento di stipendio".
Hanno perfettamente ragione i sindacati che hanno voluto dire a Meyer, che se ha voluto imitare tanti personaggi dello spettacolo che dichiarano amore e nozze in pubblico, deve imitarli anche nell'offerta all'amata del 'brillocco'; e cioè che lui non può presentarsi a mani vuote e cavarsela con la sola nomina. Dove sta il suo 'brillocco' per la Manni?
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