domenica 19 novembre 2023

Firenze, Uffizi. Architetti, un centinaio, contro Sgarbi, pro Isozaki (da La Nazione, di Nicola Gramigni)

 Parola d’ordine: chiarezza. Capire con quale modalità si è deciso di annullare il concorso. Capire il perché. L’Ordine degli Architetti di Firenze, attraverso il presidente Andrea Crociani, interviene sulla loggia Isozaki agli Uffizi dopo che, poco più di un mese fa, il Consiglio superiore dei Beni culturali ha decretato che l’opera, pensata dall’architetto giapponese Arata Isozaki nel 1998, non si farà. Il Consiglio si è espresso all’unanimità e il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi ha rilanciato l’idea del Giardino di Flora, ovvero un giardino all’italiana con la realizzazione di tante isole verdi orizzontali e verticali. Se la loggia in acciaio e pietra (sostenuta da quattro statue) era stata finanziata con 12 milioni, per il Giardino di Flora ne servirebbero circa 4: ciò che contestano gli architetti è però la modalità.

A tal punto di aver predisposto l’invio di una lettera, che riguarda molti ordini in Italia, indirizzata al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e allo stesso Sgarbi. "L’Ordine degli Architetti di Firenze – afferma Crociani - ha predisposto una lettera, indirizzata al ministro Sangiuliano e al sottosegretario Sgarbi, con la quale chiediamo una serie di informazioni: se è vero che l’esito è stato annullato, in base a quale atto, chi ha deciso e quindi chi componeva la commissione che ha scelto di annullare l’esito del concorso. E chiediamo informazioni sull’ipotesi di una soluzione alternativa". Se c’è un "incaricato con affidamento diretto vorremmo sapere quali sono i criteri adottati per l’affidamento di questo incarico", spiega Crociani. Per gli architetti la regola del rispetto del concorso è centrale. E infatti passare dalla loggia Isosaki allo stadio Artemio Franchi e al suo restyling è un attimo.

"Essendoci stato un concorso – sottolinea Crociani – noi non possiamo che auspicare che possa essere realizzato il progetto che ha vinto il concorso, senza modifiche e senza riduzioni o parziali non esecuzioni". Secondo il presidente il progetto del Franchi "ha un senso nella sua completezza e non può essere spezzettato". È l’obiettivo che segue anche il sindaco Dario Nardella: recuperare i 55 milioni di euro – ad ora bloccati dal governo – completare l’opera e zittire i criticoni.


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