«Raccomandiamo alle persone in Cina di seguire tutte le misure per ridurre il rischio di malattie respiratorie» ha dichiarato con una nota l'Organizzazione Mondiale della Sanità a seguito dell'allarme che arriva dall'oriente. Nella dichiarazione si invita i cittadini a cautelarsi in vista di una malattia che sembra particolarmente aggressiva, facendo riferimento ancora una volta a mascherina e distanza sociale.
La nota dell'OMS
Con l'aumentare dei focolai nella Cina settentrionale, dove il virus ha preso di mira in particolare le città di Liaoning e Pechino, l'OMS ha richiesto ulteriori informazioni sulle recenti tendenze nella circolazione di agenti patogeni noti tra cui influenza, il SARS-CoV-2, l'RSV (il virus respiratorio sinciziale che è la principale causa di bronchiolite e di polmonite nei bambini di età inferiore a due anni) e il mycoplasma pneumoniae (una comune infezione batterica), e sull’attuale onere sui sistemi sanitari. «L’OMS» si legge, «è anche in contatto con medici e scienziati attraverso le nostre partnership e reti tecniche esistenti in Cina».
Nella dichiarazione «le vaccinazioni raccomandate; la distanza dalle persone ammalate; l'autoisolamento per chi mostra i sintomi; test e cure mediche se necessarie; le mascherine, a seconda dei casi; una buona ventilazione dell'aria; e il lavaggio regolare delle mani» possono essere estremamente utili per combattere questa serie di contagi.
Difficile dire se sarà un'altra pandemia
A documentare sui social ci ha pensato anche Eric Feigl-Ding, noto epidemiologo cinese. «Gli ospedali pediatrici di Pechino e Liaoning sono sopraffatti da bambini malati e le lezioni in molte scuole sono state sospese». «È troppo presto per prevedere se questa potrebbe essere un'altra pandemia ma, come mi disse una volta un saggio virologo dell'influenza, "L'orologio della pandemia stringe, semplicemente non sappiamo che ore sono"», ha scritto su X l'epidemiologo.
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