domenica 19 novembre 2023

Forum (?) sul turismo, organizzato dalla Santanchè con i big della destra e giornalisti embedded, ma senza rischi e molti privilegi . Mattia Santori, leader movimento Sardine, declina l'invito ( da La Repubblica)

 


Il ministro del Turismo Daniela Santanché
Il ministro del Turismo Daniela Santanché© Fornito da La Repubblica

«Questo è un seminario di governo, non un Forum internazionale sul turismo. L’ho riletto tre volte il programma, non potevo crederci». Mattia Santori, delegato al Turismo di Palazzo d’Accursio e presidente del Territorio turistico Bologna-Modena, non presenzierà al weekend organizzato dalla ministra Daniela Santanché al Grand Hotel Dino a Baveno, sul lago Maggiore. «Sembrava turismo, invece era uno scherzo», scrive in un post su Instagram in cui rende pubblica e motiva la sua scelta di non partecipare all’evento del 24 e 25 novembre. L’invito, spiega, è arrivato un paio di settimane fa.

«La location è da paura, un hotel super lusso sul Lago Maggiore, e anche il format è di quelli che ti spingono ad accettare a scatola chiusa: due giorni a spese del Ministero, tra cene di gala, light lunch e notte in una camera con letto king size», ironizza su Instagram. Ma è quando viene reso noto il programma della due giorni che Santori rimane basito. Nella scaletta, diffusa in rete da Santori, vengono elencati diversi panel - moderati dai giornalisti Nicola Porro Paolo Del Debbio - guidati esclusivamente da ministri del governo Meloni: Francesco Lollobrigida, titolare dell'Agricoltura, parlerà di "Gusto", Adolfo Urso (Made in Italy) di "Qualità", Antonio Tajani (Esteri) di "Radici". Ad Anna Maria Bernini (Università) spetta lo "Stile di vita", ad Andrea Abodi (Sport e Giovani) la "Passione".

«Secondo la Santanché un forum sul turismo coincide con la passerella di tutti i ministri del Governo che vengono a intrattenerci per 24 ore. Nessun esperto in scaletta, né rappresentanti delle Regioni (che in Italia hanno la delega al turismo), né operatori del settore», denuncia in rete Santori. «Manca all’appello pure Enit, l’Agenzia Nazionale del Turismo. Perché spendere soldi – si chiede Santori – per incontrare tutti gli assessori del Turismo in Italia, con quel po’ po’ di privilegio e di lusso dell’albergo, per una cosa che non è formativa, non fa sistema, non prevede tavoli di lavoro. Non ci sono casi studio, non si parla di Airbnb, di stabilimenti balneari… Ci aspettavamo tutti una cosa ben diversa». Ora che il programma è stato reso noto, «fioccheranno le disdette», immagina Santori. La prima resa pubblica è la sua.

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