"L'amministratore delegato della Rai Roberto Sergio ha ricevuto Corrado Augias chiedendogli di assicurare la terza edizione del fortunato programma la «Gioia della musica», nonostante il suo passaggio ad altra emittente (La7). Lo rende noto Viale Mazzini.
Augias ha ringraziato per il tono cortese della richiesta e ha accettato di preparare e condurre 20 puntate del programma considerando anche il lavoro già svolto dagli autori e gli impegni presi con l'Orchestra Nazionale Sinfonica della Rai.
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Corrado Augias ha abbandonato la Rai, senza essere stato cacciato, ma perchè non reputava il clima e le persone che attualmente la governano di suo piacimento. E lui vuole lavorare sempre in un clima favorevole.
Aveva spiegato che l'incontro con il direttore generale - un bell'uomo, ben vestito, dai modi gentili - non lo aveva rassicurato, per non parlare del successivo commento di Rossi.
Passa a La 7, annuncia il suo programma che partirà ai primi di dicembre, e poi, oggi, si viene a sapere - attraverso uno scarno comunicato riprodotto qui sopra - che non il direttore generale ma l'amministratore delegato, Roberto Sergio, lo ha invitato a fare il terzo ciclo della sua trasmissione 'La gioia della Musica' che ha riscosso nei due cicli precedenti un grande successo.
1. Il successo in Rai, ma anche in altre aziende tv, se lo creano quando e come vogliono. Affossano trasmissioni di successo - c'è qualcuno che si ricorda di All'Opera! ( Rai 1) dedicata al melodramma condotta da Antonio Lubrano che successo vero riscosse in tv, nelle sei edizioni estive?
Si mantengono trasmissioni che fanno ascolti sottozero e i cui conduttori sono strapagati ed intoccabili (di Pino Insegno si parla di cachet di 1 milione di Euro in due stagioni. Tutti quei soldi glieli danno per fare ascolti AL DI SOTTO DEL 2% DI SHARE, MA LUI è AMICO DELLA MELONI) - chi ha orecchi da intendere intenda - e poi si sbandierano successi quando successi non sono, come la trasmissione di Augias che a noi, se conta un pò il nostro parere, non è mai piaciuta; il perchè lo abbiamo detto tante volte che adesso ce ne siamo quasi dimenticati.
2. Perchè farla comunque quella trasmissione? Per la Rai può essere una foglia di fico per coprire le tante vergogne che il nuovo corso ha mostrato al pubblico. Per Augias, il senso del dovere e la giusta considerazione di chi ha lavorato con lui - stando alle sue dichiarazioni. E forse, più di ogni altra ragione, la voracità, che lo spinge ad acchiappare tuto quello che può, nonostante sia prossimo ai novant'anni. Largo ai giovani!
Intanto qualche suo storico c0llaboratore lavora con Vespa, da quel che ci è parso di leggere. E Canonici, che non ha avuto una carriera come direttore - mentre la Scappucci sì - Augias lo ha assoldato per tutte le sue esibizioni musicali. Perchè ormai si è convinto di essere il perfetto divulgatore musicale e Canonici, che lo affianca stabilmente e efficacemente, ha preso in queste sua avventure il posto di Scolastra.
3. Nel comunicato c'è qualcosa di veramente esilarante. Augias dice che è tornato sui suoi passi, oltre che per i suoi collaboratori a spasso, per 'gli impegni presi con l'Orchestra Sinfonica della Rai'. Insomma in questa trattativa c'è stato l'amministratore delegato Sergio, il conduttore Augias, ed un terzo soggetto, l'Orchestra Rai. Come se a prendere l'impegno con la Rai fosse stato lui. Ma è l'Orchestra della Rai o di qualcun altro?
4. Sapete come andrà a finire? Che Augias farà anche il quarto ed il quinto ciclo e poi ancora avanti, e che dirà , quando sarà lui a non farcela più - che il clima in Rai era irrespirabile, e ha abbandonato; e che lui ci aveva provato per verificare se si fosse sbagliato nella considerazione dei nuovi amministratori, ma poi... ha capito che aveva ragione lui e forse non sarebbe dovuto tornare, anche per non fare la figura di... che così sta facendo.
Senza curarsi, in quel caso, del lavoro svolto dai suoi collaboratori e degli impegni che la Rai, non Augias, ha preso con la sua Orchestra. Che, se ha qualcosa da rimproverare a qualcuno, lo può fare solo e soltanto con la Rai a cui appartiene, e da cui è amministrata, non ad Augias che è un famoso giornalista con mire musicologiche, ma soltanto uno dei numerosi collaboratori 'di passaggio'.
(Pietro Acquafredda)
E noi che già speravamo che tornasse Baricco, dalle cui presenze tv abbiamo sempre qualcosa da imparare. Mentre non abbiamo mai imparato nulla dalle recitine del 'falso' Bernstein, cui avrebbe dovuto rimandare il titolo delle sue trasmissioni.
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