Giulia Cecchettin avrà la sua laurea, quella che avrebbe dovuto ottenere lo scorso giovedì con la discussione della tesi che, purtroppo, non affronterà mai. Dolore, incredulità e la richiesta di non dimenticare la 22enne morta per mano dell'ex fidanzato Filippo Turetta, arrestato in Germania. È quanto stanno testimoniando gli amici che per tre anni hanno diviso lo studio di Ingegneria biomedica, i professori dell'Università di Padova, i colleghi di tutta Italia alla rettrice dell'ateneo veneto Daniela Mapelli. Una partecipazione a un dolore che è anche una risposta concreta: Giulia riceverà la laurea alla memoria e domani ci sarà un minuto di silenzio all'inizio di ogni lezione a Padova.
Giulia avrà la sua laurea, l'annuncio della ministra Bernini
«Ho impressa l'immagine di Giulia attaccata all'albero con i suoi pupazzetti. Non è che Giulia riceverà una laurea, Giulia riceverà la sua laurea in ingegneria, perché le mancava solo la discussione della tesi. È già dottore, manca solo la formalità. Le hanno tolto tutto il resto: la vita e il diritto di amare», ha spiegato la ministra Bernini da Taormina.
«È un'iniziativa che riserviamo ai familiari di studentesse e studenti del nostro Ateneo che muoiono prematuramente e che faremo anche in questa occasione, ne ho già parlato con il ministro dell'Università Anna Maria Bernini. Questo femminicidio che coinvolge due nostri studenti - spiega all'Adnkronos la rettrice dell'Università di Padova - ci ha profondamente colpiti. Quando sarà il momento ci metteremo in contatto con la famiglia con cui decideremo tempi e modalità, ora è il momento di rispettare il loro dolore». Parole pronunciate «come rettrice e madre che fa fatica a capire come un ragazzo, che non aveva dato preoccupanti segnali di rischio, possa aver usato tanta crudeltà. Questo omicidio non nasce in un background familiare e sociale di violenza, questo ci fa capire che può capitare anche quando meno ce lo si aspetta» aggiunge.
Il dolore dell'Università di Padova
«Sto ricevendo centinaia di mail di studenti, professori del nostro ateneo e rettori in cui viene espresso dolore e incredulità. Ci chiedono di non dimenticare Giulia, di conferirle la laurea: a tutti ricordo che è proprio quello che abbiamo subito pensato di fare. A volte il destino è crudele e beffardo: a giorni lanceremo un corso online contro la violenza sulle donne a cui abbiamo lavorato per mesi. Sei moduli su equità, inclusione, parità di genere che vogliamo mettere a disposizione dei nostri studenti, dipendenti e dell'intera cittadinanza. Dopo l'omicidio di Giulia siamo convinti più che mai che serva», conclude la rettrice Mapelli.
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