Ho letto ieri Aldo Grasso (Corriere della Sera) che, nella sua rubrica, se l'è presa - A RAGIONE - con la Rai che, come la più becera delle tv commerciali (le quali comunque fanno la loro parte) sfrutta i bambini, mascherandoli, caricaturizzandoli, da adulti che imitano in una operazione sguaiata per nulla interessante ed a soli fini commerciala. Negli ultimi giorni lo ha fatto con il programma affidato alla conduttrice 'Anto' ma anche riprendendo quell'altro mercato 'europeo' di sfruttamento dei bambini dai 9 ai 14 anni.
A me basta lo 'zecchino d'oro' - anche se pure su quello avrei qualcosa da obiettare - ma tutto il resto no. EDUCHIAMO SIN D'ORA I BAMBINI A SCIMMIOTTARE I GRANDI CHE NON HANNO NULLA DA OFFRIRE COME MODELLO AI BAMBINI?
E' drammatico che non ci si renda conto che questi spettacoli fanno ai bambini molti più danni di tanti film e spettacoli per i quali la legge impone la scritta ' vietato ai minori di anni 14'. Ed è drammatico anche che il servizio pubblico, che promuove tante rubriche intitolate 'di pubblica utilità', non abbia ancora provveduto a mettere la parola fine a questo schifoso mercimonio diseducativo, solo per recuperare qualche punto di share; perchè, si sa, i bambini, anche quando vengono sfruttati, con giochi volgari, fruttano.
Sarà per questo che un settore della Rai, con apposita direzione: 'Rai Educazione', prima 'Rai Education', è stato smantellato?
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