Dopo oltre cinquecento anni dalla sua creazione, il Polittico agostiniano di Piero della Francesca verrà presentato per la prima volta nella storia. E sarà al centro della mostra al Museo Poldi Pezzoli di Milano dal 21 marzo al 24 giugno. La storia di questo capolavoro incrocia il territorio aretino e racconta della produzione artistica del maestro del Rinascimento.
Nel 1469 l’artista finiva di dipingere il suo magnifico polittico per l’altare maggiore della chiesa degli agostiniani a Sansepolcro, iniziato nel 1454. La pala, fra le opere di maggiore impegno di Piero della Francesca, fu smembrata e dispersa verso la fine XVI secolo.
Oggi ciò che resta del polittico agostiniano, ovvero otto pannelli (la tavola centrale e gran parte della predella non sono state finora rintracciate), si trova in musei in Europa e negli Stati Uniti, oltre che al Museo Poldi Pezzoli, proprietario del panello raffigurante San Nicola da Tolentino, uno dei quattro santi che appartenevano alla parte centrale del polittico. In passato alcuni musei avevano già provato a riunire l’opera dell’artista aretino: lo stesso Museo Poldi Pezzoli nel 1996, la Frick Collection nel 2013 e il Museo dell’Hermitage nel 2018. Tuttavia, non ottenendo i prestiti necessari nella loro interezza, ne hanno proposto solo una ricostruzione "virtuale".
Dal 21 marzo 2024 e fino a giugno, grazie alla collaborazione con le grandi gallerie proprietarie dei pannelli superstiti, la Frick Collection di New York (custodisce la parte con San Giovanni Evangelista, la Crocifissione, Santa Monica e San Leonardo), il Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona (Sant’Agostino), la National Gallery di Londra (San Michele Arcangelo) e la National Gallery of Art di Washington (Sant’Apollonia) sarà possibile ammirare riuniti tutti i frammenti del famoso polittico.
Nel polittico agostiniano Piero della Francesca "ha fatto scendere il cielo in terra", ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala nella conferenza stampa di presentazione della mostra. Il traguardo della ricomposizione dei frammenti, è il frutto di un lavoro di ricerca e della collaborazione a livello internazionale.
La mostra a Milano " sarà un’occasione eccezionale per tutto il pubblico e fondamentale ai fini della ricerca e dello studio da parte degli esperti di tutto il mondo; verranno infatti organizzate conferenze, giornate di studio e confronto fra i grandi conoscitori di Piero della Francesca e della sua pittura", hanno spiegato gli organizzatori.
Un evento prezioso anche per la promozione di Arezzo e i borghi che custodiscono i tesori di Piero.
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