Ricorda Claudio Strinati, ex soprintendente di Roma e studioso del Rinascimento, a proposito del discusso restauro della Sistina effettuato negli anni Novanta: “In Vaticano, come capo restauratore, Colalucci rispondeva all'allora direttore Carlo Pietrangeli, un'altra grande figura, un uomo di altissimo valore".
E tra i detrattori più appassionati del lavoro della Sistina c'era anche il grande pianista Maurizio Pollini: "Colalucci raccontava che il maestro gli aveva scritto criticandolo e che lui lo aveva invitato in cantiere per spiegargli come funziona il lavoro di pulitura degli affreschi. E raccontava anche che Pollini, pur dandogli ragione, gli ribadi che a lui gli affreschi di Michelangelo piacevano di più prima quando erano scuri. Ma certo questo è un giudizio tanto legittimo quanto soggettivo". “La percezione che oggi il pubblico ha dei colori di Michelangelo è quella che deriva dal lavoro di Colalucci ed è una percezione esaltante" conclude Strinati.
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