Lo abbiamo scritto e riscritto tante volte in questo blog, che due terzi, ad essere generosi, dei parlamentari eletti in questa legislatura, se fossero rimasti a svolgere le professioni che svolgevano prima della elezione, difficilmente avrebbero potuto guadagnare ciò che l'elezione in Parlamento fa loro guadagnare nel corso di una sola legislatura: oltre 1 milione di Euro. L'elezione in Parlamento rende eroi anche mezzecalzette, quante se ne vedono ed ascoltano ogni giorno: basta che aprano bocca per convincere anche i più dubbiosi; e gli eroi vanno compensati per le loro prodezze.
Il Papa, data la attuale situazione economica ed i conti in rosso del Vaticano, ha deciso che piuttosto che licenziare è meglio far pagare un pò a tutti la crisi, in maniera proporzionale, e tenendo presente situazioni particolari, come quelle legate a problemi di salute delle famiglie vaticane.
Si comincia dai Cardinali che sono al vertice della piramide dei compensi vaticani. I cardinali, che percepiscono uno stipendio medio mensile di 5.500 Euro, si vedranno da aprile decurtato il loro stipendio di un 10%, e quindi riceveranno intorno a 5.000 Euro, che comunque è sempre un buon stipendio, non in grado di sostenere segreterie, machine, accompagnatori ecc...; ma di questi agi, immaginiamo continueranno ad usufruire, come anche di appartamenti di un certo prestigio: il caso Bertone insegna. Forse il Papa, visto che stava accelerando sulla sconfitta delle 'pompe di Satana', poteva anche togliere tutti questi agi di cui continueranno, i cardinali almeno, a godere.
Ora viene spontaneo trasferire il medesimo discorso sui Parlamentari che percepiscono ben più del cardinale di più alto grado: dai 15.000 Euro in su. Decurtargli lo stipendio di un 10% anche a loro significherebbe dargli 13.500 Euro circa invece dei 15.000. Possono vivere tranquillamente. Il discorso vale anche per altri organi dello Stato, dalla Corte suprema, alle Autorità, al personale del Quirinale come del Parlamento. Perché vige in Italia la convinzione che il tuo valore professionale si misura da quanto guadagni, e che se lavori i ambiti di una certa responsabilità devi avere privilegi anche economici. Strano però che la scuola non venga considerata fra questi, ed anche le istituzioni preposte alla salute dei cittadini.
C'è qualcuno che pensa che lo faranno? Ma se stanno ancora a litigare sui pensionati del Parlamento? Se non si è vinta del tutto la battaglia delle cosiddette 'pensioni d'oro', come immaginare che dopo aver tanto faticato per farsi eleggere, possano decurtarsi quel bello stipendio che loro stessi si sono dati per poter non solo mettere insieme pranzo e cena, per i cinque anni del mandato, ma anche bere champagne e mangiare caviale, mentre i poveri cristi devono accontentarsi di mortadella e gazzosa?
Come possono lorsignori capire l'impatto che la crisi pandemica sta avendo sulla vita dei cittadini se gli effetti della crisi loro se li devono far raccontare altrimenti non saprebbero neppure che ci sono.
Eppure sarebbe saggio fargli provare anche a loro che vuol dire dover rinunciare da un giorno all'altro alle entrate che magari uno si è guadagnato lottando e lavorando una vita. Forse allora si impegnerebbero un pò a difendere i cittadini colpiti da tragedie di ogni genere, comprese quelle economiche.
L'unica cosa che hanno imparato - buona parte di loro, certo non tutti - alla fine del mandato parlamentare, è che ci si può vestire meglio, magari firmato, andare da un buon parrucchiere, acquistare un profumo di marca. In questo è chiaro che le Parlamentari sono quelle che mostrano segni più evidenti di un simile cambiamento.
Il discorso potrebbe essere esteso anche ad altri organi elettivi: regioni, asl in testa. Il Papa l'ha fatto estendendo i tagli anche fuori del Vaticano, fino al Vicariato ed agli altri organi religiosi di governo. Lo farà anche il Governo? Aspetta e spera...
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