Orvieto è stata anche terra di letterati e poeti oltre che di musicisti, artisti e uomini votati al sociale. Lo testimonia la figura misconosciuta di Ferdinando Saracinelli figlio di Curzio di Marcantonio Saracinelli e di Cinzia Febei, nato a Orvieto nel 1583. Ferdinando fu un fine verseggiatore di opere poetiche e autore di testi messi in musica da importanti musicisti dell’epoca.
Nelle sue opere si alternano motivi prettamente religiosi, (come è giusto che sia dato che Orvieto è stata storicamente città papale) “Versi per un Madrigale”, a temi più legati al divertimento terreno, “Invenzione e versi per il Ballo delle Zigane” e “Invenzione e versi per la festa di carnevale”.
Tra i suoi capolavori più celebri si ricorda “La liberazione di Ruggiero dall’isola d’Alcina”, un’opera comica in quattro scene, nota per essere la prima opera scritta da una donna, infatti il libretto di Saracinelli, ispirato a “L’Orlando furioso” di Ludovico Ariosto, è alla base dell’omonima opera lirica composta da Francesca Caccini.
La Caccini è considerata una tra le donne che ha maggiormente contribuito allo sviluppo della musica barocca all’inizio del XVII° secolo. Nel 1615, ha ricevuto il suo primo lavoro “Danza della Zingara” grazie all’omonimo libretto di Ferdinando Saracinelli, a Palazzo Pitti a Firenze.
Saracinelli grazie alla sua arte poetica ha quindi influenzato gli sviluppi della musica barocca e dell’opera lirica, coadiuvando con i suoi testi la grande esponente Francesca Caccini.
Inoltre ha composto la sua opera “Descrizione dell’arrivo d’Amore in Toscana” che ha ottenuto la sua prima assoluta a Firenze nel 1615.
Saracinelli orvietano di nascita ha poi fatto sua la città di Firenze in cui realizzò diversi suoi lavori e dove ambientò anche diverse sue opere. Sempre a Firenze morì nel 1640.
Antonio Brunelli, musicista, maestro di canto e contrappunto coevo al Saracinelli, compose la sua opera maggiore è “Arie, Scherzi, Canzonette & Madrigali per suonare & cantare“ dedicandola proprio a Ferdinando Saracinelli, al quale in uno scritto ha svelato la sua origine nell’”antichissima città di Bagnorea“.1)
Oltre al suo fiorente lavoro di librettista e compositore, Saracinelli ha svolto anche una notevole carriera militare diventando cavaliere di S. Stefano, capitano delle galee, balì di Orvieto e Volterra, paggio del gran duca di Toscana e suo cameriere segreto.
Quella del Saracinelli oggi a Orvieto è una figura assai poco nota, ma la città della Rupe gli ha dedicato una via del centro storico, Via De Saracinelli, mentre su di lui ha scritto Enrico Saracinelli dedicandogli il testo “Memoria storico biografica della nobile famiglia Saracinelli” (Firenze, STIAV, 1968).
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