"In occasione della ‘Sagra della primavera’, rappresentata al Teatro Reale dell’Opera, qualche giornalista più colto ha rievocato la ‘battaglia’ che questo balletto di Stravinski accese la sera della prima rappresentazione, avvenuta a Parigi, il 28 marzo ( la data esatta è 29 maggio , ndr.) del 1913, al Teatro dei Campi Elisi.
Non bisogna esagerare. Noi che avemmo la ventura di assistere a quel lontano spettacolo, possiamo assicurare che come battaglie ne abbiamo viste di ben più cruente.
Cominciamo col dire che la ‘Sagra della primavera’ non è tra le opere migliori di Stravinski, anzi una delle più retoriche ed estetizzanti. Quella sera la furia degli stravinskiani superò quella degli antistravinskiani.
Tra i primi era anche Gabriele D’Annunzio che, sporto da un palchetto di proscenio, applaudiva ostensibilmente, con le mani vestite di candidissimi guanti. Qual valore di giudizio ha il plauso di Gabriele D’Annunzio? Pochi anni prima, e con grande ardore, egli aveva lodato Riccardo Strauss, chiamandolo ‘il barbaro temerario e magnifico dagli occhi chiari’; e via via egli lodò Aristide Sartorio e Claudio Debussy, Ildebrando da Parma e Adolfo De Carolis…”.
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