Un gruppo di terroristi islamici legati all'Isis ha decapitato bambini e ragazzini in Mozambico, nella provincia settentrionale di Cabo Delgado. A denunciarlo è Save the Children, che nel suo ultimo rapporto ha raccolto le strazianti testimonianze delle madre di alcuni ragazzi trucidati dai militanti. Nel Paese, dall'inizio dell'insurrezione islamista nel 2017, oltre 2.500 persone sono state uccise e 700.000 sono dovute fuggire dai loro villaggi.
Il tragico racconto delle madri delle vittime Una donna di nome Elsa ha raccontato come il suo figlio maggiore sia stato decapitato non lontano da lei e dagli altri suoi figli. "Quella notte il nostro villaggio è stato attaccato e le case sono state bruciate", ha detto, citata dalla Bbc. "Quando tutto è iniziato, ero a casa con i miei quattro figli. Abbiamo cercato di scappare nel bosco ma hanno preso mio figlio maggiore e lo hanno decapitato. Non potevamo fare nulla perché saremmo stati uccisi anche noi", ha aggiunto.
Un'altra madre, Amelia, ha riferito che suo figlio è stato ucciso dai militanti mentre lei e gli altri tre figli sono riusciti a fuggire. "Dopo che mio figlio di 11 anni è stato ucciso, abbiamo capito che non era più sicuro restare. Così siamo fuggiti a casa di mio padre in un altro villaggio, ma pochi giorni dopo sono iniziati anche lì gli attacchi".
Save the Children:"Questa violenza deve finire" "Il nostro staff è arrivato alle lacrime quando ha sentito le storie di sofferenza raccontate dalle madri nei campi profughi", ha detto Chance Briggs, direttore di Save the Children in Mozambico. "Questa violenza deve finire e le famiglie sfollate devono essere supportate mentre tentano di riprendersi dal trauma".
Il precedente attacco Già a novembre, i media statali avevano riferito che più di 50 persone erano state decapitate in un campo di calcio a Cabo Delgado. E nell'aprile dello scorso anno, altre decine di persone erano state decapitate o uccise a colpi di arma da fuoco in un attacco a un villaggio locale. I gruppi per i diritti umani affermano che anche le forze di sicurezza hanno compiuto violazioni dei diritti umani, inclusi arresti arbitrari, torture e uccisioni, durante le operazioni contro i jihadisti.
L'intervento dell'ambasciata Usa Il governo del Mozambico ha chiesto aiuto internazionale per reprimere l'insurrezione. Funzionari dell'ambasciata Usa nella capitale Maputo hanno detto che il personale militare americano impiegherà due mesi ad addestrare i soldati in Mozambico, oltre a fornire "attrezzature mediche e di comunicazione". "La protezione dei civili, dei diritti umani e il coinvolgimento della comunità sono centrali per la cooperazione degli Stati Uniti e sono fondamentali per combattere efficacemente lo Stato islamico in Mozambico", si legge in una dichiarazione dell'ambasciata.
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