...Anonimi dossier dettagliati da scatti rubati, documenti interni all'amministrazione, plichi anonimi con accuse e delegittimazioni sono partiti di nuovo da qualche casella interna al Teatro verso gli uffici della procura. E nel mirino questa volta c'è la commissaria e sovrintendente, Rosanna Purchia. "Mi chiedo come mai queste persone non abbiano il coraggio di denunciarmi guardandomi negli occhi - risponde lei, sorpresa e amareggiata da questa notizia - io non ho certo paura di difendermi se qualcuno mi chiederà conto del mio operato, ma gli anonimi sono irricevibili, chi non è d'accordo con le mie scelte si faccia avanti a viso aperto, sono abituata a confrontarmi con donne e uomini, occhi e coraggio".
Chi la mette sotto accusa, invece, resta nell'ombra. E nell'ombra registra con attenzione comportamenti ( " fuma in teatro " ), tiene traccia di incarichi e appalti, insinuando che abbia replicato a Torino alleanze con imprenditori che servivano il San Carlo di Napoli da dove lei proviene. Getta l'ombra del dubbio sulle scelte di questi mesi fino alla legittimità della sua stessa nomina. L'accusa di percepire un compenso che non le è dovuto perché " per il ruolo di commissario straordinario - scrive l'anonimo ai magistrati - non può essere previsto, per legge, alcun compenso. Il caso della nomina di Rosanna Purchia di commissario straordinario/ sovrintendente con un compenso di 140 mila euro annui è l'unico in Italia".
"Io sono tranquilla - dice lei sorridendo - e anzi, spero, che qualcuno mi chiami a spiegare. Quel che è certo è che a me sta a cuore il Teatro, non certo la mia poltrona: sono stata chiamata dal ministero e come un soldato sono venuta a Torino perché mi è stato chiesto " . E una volta a Torino non si è fermata un giorno per ottenere il risultato del salvataggio del Regio. " Dovremo fare scelte dolorose " , aveva detto Purchia da subito, nominandosi un direttore generale, quello sì fidatissimo, Guido Mulè, che ha preso in mano l'intera partita della gestione del personale e il capitolo dolente dei rinnovi dei lavoratori precari che da sempre sono in bilico tra stabilizzazione e disoccupazione. Qualche attrito c'è stato, era inevitabile. " Ma chi l'avrebbe mai detto che sarei finita in un clima da inquisizione " dice la commissaria. Proprio adesso che è riuscita a portare Riccardo Muti in città, simbolo di una ritrovata fiducia e della volontà di farcela. " Sono molto contenta che il maestro Muti sia a Torino ed è un onore che abbia accettato di dirigere nel nostro Teatro, nonostante da molti anni avesse deciso di suonare solo con i suoi musicisti", dice la commissaria Rosanna Purchia. "Sa perché non mi preoccupo? Perché vedo finalmente gli artisti volare durante le lunghe ore di prove. Questo è il mio compito, non di preoccuparmi di chi semmai vuole colpirmi ", dice.
Il "Così fan tutte" andrà in scena l'11 marzo in streaming. Riccardo Muti e la figlia Chiara, che firma la regia dello spettacolo, si godono la città tra una sessione di prove e l'altra. " E incrociamo le dita che con la primavera - dice la commissaria - si possano finalmente riaprire le porte al pubblico. Noi guardiamo avanti".
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