Rattle: "Se devi insegnare il calcio ai bambini non dici loro di guardare la partita ma consegni loro un pallone. La stessa cosa vale per la musica: in Venezuela li fanno suonare subito. In quel Paese il Sistema (inventato da Antonio Abreu, ndr) ha salvato dalla strada mezzo milione di ragazzini, grazie alla musica. Funziona nei posti dove la gente non ha nulla o molto poco. Noi invece abbiamo troppo. Posso pensare quanto il Sistema sarebbe perfetto per i bambini del Sudafrica. Dobbiamo essere evangelisti: se non diffondiamo la musica, questa alla fine morirà. Ci sono tante, troppe cose che distraggono le persone e noi dobbimao distrarle a nostra volta e attirarle con la muscia e nella musica".
Michieletto:" Se penso all'0educazione musicale che ci impartivano a scuola, con quel paio d'ore di flauto dolce alla settimana... Ma perchè a scuola non pensano alla potenza di cantare insieme? La voce è il nostro strumento, fa parte del nostro corpo. Il fatto di avere un maestro che ti insegna a cantare in un coro, tutti insieme, è qualcosa di magico, perché impari anche la democrazia: ascoltare gli altri, fermarsi quando non è il proprio turno...In questo modo le persone diventerebbero sensibili già da piccoli. La musica non deve essere l'insegnamento di una cosa astratta. La scuola deve dare la possibilità di sbagliare e invece a scuola si ha paura di fare errori. Gli errori non sono fallimenti ma un processo di apprendimento".
(di Helmuth Failoni: Ascoltateci perché la musica cura il mondo. Conversazione tra Simon Rattle e Damiano Michieletto. Da LA LETTURA, Settimanale del Corriere della sera)
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