mercoledì 17 febbraio 2021

Virginia Raggi si rivolge alla Piattaforma Rousseau e non ai romani per la ricandidatura

 Virginia Raggi dovrebbe chiedere ai suoi, e cioè al MoVimento di Roma, se  ricandidarsi o no fra qualche mese al secondo mandato di sindaca della Capitale. E, invece, preferisce affidarsi alla Piattaforma Rousseau, che stima più benevola dei romani, convinta - come potrebbe essere altrimenti? - che dai romani iscritti al MoVimento riceverebbe una sicura bocciatura, fatta eccezione per il voto favorevole di Dibba.

 E comunque il cielo sulla Capitale, in previsione delle prossime Comunali, si tinge di scuro, per la grande confusione che regna nei partiti che  sostenevano il Conte 2 e che ora sono di fronte ad un bivio: sostenere Gualtieri,  e affossare Raggi, la quale comunque si ricandiderebbe - da quello che è dato capire - con una sua lista.

Naturalmente non bisogna dimenticare che per fare ombra alla giovane Raggi, il Pd, nelle sue farneticazioni a danno della città, ha fatto girare i nomi di Marianna Madia e Michela Di Biase. Di due donne, da tempo nella vita politica della Capitale  nazionale, senza che neppure loro se ne siano accorte.

 La prima,  per volontà di Veltroni, senza che la giovane signora avesse dato mai segni di capacità (si dimenticano presto le gaffe del suo breve periodo in cui fu già ministra! ), la seconda, Michela Di  Biase, che abbiamo conosciuto come oppositrice accanita in Consiglio Comunale e di cui abbiamo, invece, perso le tracce da quando è finita in Regione; ma della quale, occorre aggiungere, conosciamo molto altro giacché è moglie di Franceschini, il quale a sua volta aspirerebbe al Quirinale, per coronare il sogno di una vita. Lui al Quirinale e sua moglie al Campidoglio, sindaca della Capitale. Pensate agli incontri istituzionali fra i due, qualora l'Italia e Roma avessero a subite una simile duplice iattura.

 Ma ciò che maggiormente sorprende di queste due candidature è che il PD intende sostituire una giovane donna, autrice e responsabile del disastro amministrativo a Roma, con altrettante due giovani donne,  la cui reiterazione del disastro amministrativo è assicurato.

 E poi c'è Calenda, che certamente su tutti i nomi circolati, Gualtieri compreso, ha  magiiore esperienza amministrativa e potrebbe essere il miglior candidato a sindaco di Roma. Ma ti pare che il Pd possa appoggiarlo?  

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