Andrea Crisanti, professore di microbiologia dell'Università di Padova, avverte che le Regioni potrebbero truccare i dati per evitare chiusure. In una intervista, dice di non aver compreso bene come il nuovo Dpcm si traduca in pratica e di avere alcuni interrogativi al riguardo: "Spero che il governo nei prossimi giorni spieghi bene il provvedimento", afferma Crisanti.
Sui dati, Crisanti spiega: "Se un presidente pensa che il successo politico si dimostri non chiudendo la propria regione, ci sono mille modi modi, non dico per truccare i dati, ma per aggiustarli, così stare sotto soglia. Ad esempio basta non ricoverare al momento giusto e mandare a casa persone che sono borderline.
Rispetto a un altro aspetto del prossimo Dpcm, che prevede la didattica a distanza al 100% per le superiori, afferma: "la Didattica a distanza aumenta le differenze sociali e l'impatto sulla famiglia ma è chiaro che se si apre la scuola come abbiamo fatto, ovvero senza educare i ragazzi all'uso della mascherina e con i trasporti affollati come li abbiamo visti, ci sono una serie di contraddizioni e incoerenze che i ragazzi percepiscono. E succede quello che abbiamo visto". Quanto ai più piccoli, aggiunge: "I bambini dai 4 ai 10 anni si infettano poco e pongono rischi più bassi. Quindi dovremmo cercare di mantenere l'attivita' didattica in presenza sicuramente per le elementari e medie".
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