Un banco di prova per tutte le maestranze del teatro a pochi giorni dal 7 dicembre, data della Prima di Sant'Ambrogio, che quest'anno, salvo imprevisti, aprirà la stagione 2020/21 con Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti diretta da Riccardo Chailly con la regia di Yannis Kokkos e tra i protagonisti il tenore Juan Diego Flórez e la soprano Lisette Oropesa. Ogni giorno che passa, il numero di comparse e di figuranti per il secondo quadro di Bohème si riduce pur di rispettare le norme di sicurezza. Per non parlare dei titoli del nuovo cartellone che sono già stati cancellati. Come il Krol Roger (Re Ruggero) di Karol Szymanowski, che avrebbe dovuto segnare il ritorno di Antonio Pappano nell'opera sul podio della Scala. Si naviga dunque a vista. Se tutto andrà bene, a dicembre sul palcoscenico andranno in scena solo la Lucia di Lammermoor e Lo Schiaccianoci per il balletto. Ancora incerta l'opera che sarà in cartellone a gennaio. Mentre il Concerto di Natale quest'anno sarà diretto da Michele Mariotti. In programma, la Sinfonia nr. 25 di Wolfgang Amadeus Mozart e il Gloria di Francis Poulenc.
In teatro, c'è chi incrocia le dita per scaramanzia. I sindacati sono disponibili al dialogo, ma preoccupati. "Siamo pronti a procedere su tutti i progetti di rilancio, ma se il governo o i privati non aumentano i fondi per lo spettacolo, non ci resterà che tornare alla cassa integrazione e far lavorare solo l'orchestra" , minaccia Paolo Puglisi della Cgil, che aggiunge: "Siamo pronti a favorire anche il ricambio generazionale con i pensionamenti, ma il teatro faccia passi avanti anche sulla digitalizzazione. Le presenze in teatro si fanno ancora con la firma sul registro" . Il tema sarà all'ordine del giorno anche in una riunione a livello nazionale mercoledì. I lavoratori premono per trasmettere gli spettacoli in streaming. Sempre che non arrivi un nuovo lockdown che rifermi tutto.
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