venerdì 16 ottobre 2020

Quando c'è uno che allarma, spunta subito uno che getta acqua sul fuoco. Salvo, poi, invertire subito dopo le parti: l'incendiario fa il pompiere e viceversa: Per ora: Crisanti incendiario, Locatelli pompiere

 Il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità e membro del Comitato tecnico-scientifico Franco Locatelli ha escluso l’ipotesi di un nuovo lockdown nazionale durante il periodo natalizio come invece paventato dal virologo Andrea Crisanti. Per lui non ci sono al momento dati o elementi che possano indirizzare a prevedere nuove chiusure generalizzate in un periodo di tempo così lontano.

Locatelli esclude nuovo lockdown

Secondo l’esperto sarà determinante quello che ogni cittadino nei comportamenti individuali sarà in grado di fornire come contributo per evitare che l’incremento di nuovi casi giornalieri assuma un andamento esponenziale sfuggendo al controllo. Ha poi affermato che l’Italia è ancora in tempo a invertire la curva ma ciò dipenderà da ciò che si è disposti a fare perché possa avvenire.

 A suo dire il dato più preoccupante è che la ripresa della curva epidemica coinvolge tutte le Regioni con maggior concentrazione in alcune come Lombardia, Campania e Piemonte. “Quanto più elevato è il numero di focolai e la dimensione numerica dei nuovi casi, tanto più impegnativo o addirittura impossibile diventa il compito dei dipartimenti di prevenzione“, ha aggiunto.

Locatelli ha inoltre rassicurato sulla capienza degli ospedali spiegando che nessuna regione ha esaurito le risorse a disposizione e che i dati che si riferiscono ad una tendenza all’esaurimento dei posti letto nelle rianimazioni pertengono alla dotazione aggiuntiva specifica per i pazienti affetti da coronavirus. Esistono però moltissimi posti letto convenzionali nelle rianimazioni degli ospedali che, quando la curva dei contagi era limitata, avevano ripreso a svolgere le funzioni di supporto normalmente dedicate ad altre patologie. Se poi ricoveri dovessero aumentare in modo esponenziale sarebbero comunque disponibili posti di terapia sub-intensiva prontamente convertibili in intensiva.

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