Sirolo ha omaggiato Franco Enriquez quest’estate con il Premio nazionale per un teatro, un’arte e una comunicazione di impegno sociale e civile alla 16esima edizione. Il Covid non ha fermato la grande rassegna che quest’anno celebra anche il quarantennale della morte dell’artista che porta il suo nome. Le quattro serate, la doppia mostra al teatro Cortesi e "Riarteco" nella sede del centro studi in via San Lorenzo, giungono al termine oggi con il gala finale e le premiazioni. Per il 2020 il premio alla carriera va all’attore Roberto Brivio, al grande Riccardo Muti quello per la Musica classica e contemporanea, ad Amanda Sandrelli per lo spettacolo "La locandiera", a Maurizio Mattioli per la categoria Teatro, cinema e tv, per la categoria Teatro d’opera a Michele Mirabella, a Davide Bulgarelli premio nazionale per la Drammaturgia, a Velia Papa per il festival di Polverigi, a Laura Sicignano per "Antigone" di Sofocle. Poi ci sono Luigi Diberti e Antonello Fassaro per la categoria Teatro contemporaneo di impegno sociale e civile sezione miglior attore per lo spettacolo "I fuoriusciti", Piero Maccarinelli per la regia dello stesso spettacolo, Giancarlo Sepe per la sezione Grandi registi, Giorgio Felicetti (miglior Drammaturgia e interpretazione), Claudio Di Scanno per la miglior regia dello spettacolo "Moby Dick – Come il mare io ti parlo", Horacio Czertok per la sezione Drammaturghi e registi, Arturo Cirillo, miglior attore per lo spettacolo "La scuola delle mogli" di Molière, Alberto Bertoli come miglior autore e interprete, Danilo Rea per la sezione Grandi interpreti e poi Riarteco per la sezione arti visive pittura e scultura e Stem Mucchi editore per l’Editoria per il teatro e la letteratura. I premiati o loro delegati saliranno a ritirare il premio sul palco del Cortesi. L’inizio è in programma alle 21, sempre secondo le norme anti Covid come per gli altri spettacoli, e a ingresso libero. Durante le serate, tutte ad agosto, si sono esibiti alcuni "Premi Enriquez 2020" con grande successo di pubblico e critica. "Una ripartenza culturale è necessaria per recuperare il tempo perduto e riappropriarci delle cose meravigliose che uomini di talento come Enriquez, hanno saputo donare al Paese", ha detto Paolo Larici, presidente del Centro studi drammaturgici internazionali Enriquez e direttore artistico della rassegna.
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