Assunti a tempo determinato, meglio: lavoratori Intermittenti- come gli artisti che si vogliono proteggere- la SIAE di Salvio Nastasi, ha bandito una chiamata per reclutare ispettori che gireranno l'Italia, a chiamata, per vedere se vengono rispettate soprattutto negli esercizi pubblici le norme del diritto d'autore. Quelle norme cioè che proteggono gli autori di contenuti di ogni genere, dal furto dei loro diritti.
Avranno uno stipendio medio di poco sopra i 1.000 Euro, saranno dotati di speciale aggeggio per fotografare e registrare irregolarità da riferire a Nastasi, e se riusciranno a scovare gli evasori dei diritti degli autori, avranno un aumento del loro stipendio: insomma 30% in più ad ogni spiata riuscita.
Nulla da eccepire, gli autori vanno ripagati per l'utilizzo della loro 'merce' che non si torva sui banchi del mercato ma che è ugualmente preziosa.
Va, invece, condannato l'accanimento di cui molto spesso la SIAE si è resa responsabile, quando ha fatto pagare i diritti anche ad un coro amatoriale, ad esempio, che utilizzava certe musiche per lo studio e le prime uscite pubbliche.
Se un esercizio commerciale utilizza musiche ed altri prodotti dell'ingegno, allo scopo di guadagnare clienti ed aumentare gli introiti, è sacrosanto che paghi. E, infatti, molti pagano. Lo sanno bene coloro i quali sono iscritti alla SIAE e che si vedono accreditare sul loro conto annualmente i consistenti proventi derivati dall'uso dei loro prodotti nei cosiddetti 'pubblici esercizi' o altrove.
Occorre però che la SIAE non tiri troppo la corda. Già l'estensione a a 70 dopo la morte dell'autore, il diritto d'autore gratifica gli eredi troppo speso immeritevoli di tanta fortuna; ma va anche considerato che le opere cosiddette 'di pubblico dominio' cioè quelle libere da diritti, abbiano più fortuna nel mercato.
Molti anni fa Liliana Pannella, sorella di Marco, fece una campagna sull'argomento, dimostrando, dati alla mano che, ad esempio in letteratura, scaduto il periodo della protezione, le opere degli stessi autori , in edizioni di ogni genere, vendevano molto di più.
Il discorso vale, naturalmente, anche per la musica. Per quale ragione un organizzatore deve proporre nel corso di festival e stagioni opere di Stravinky, ancora sotto protezione, se facendo eseguire Bach ha sicuramente più pubblico. Senza dire, infine, che spesso i diritti d'autore sono così spropositati, e non adeguati alla diverse situazioni, che costituiscono più che occasione di guadagno per l'autore, un danno per lui.
Perciò ci si augura che quel genio del diritto, in ogni sua branchia, che si dice sia Salvo Nastasi, faccia mente locale e metta più ordine, non limitandosi alla caccia, sacrosanta, agli evasori del diritto d'autore.
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