«Amareggiato» dalle «logiche forcaiole da grillini» dei suoi compagni di partito e dalle «strumentalizzazioni» attorno alla sua nomina, David Ermini annuncia l'addio alla Direzione del Pd. Proprio nelle stesse ore in cui arriva l'annuncio di elezioni anticipate in Liguria: si voterà il 27 e 28 ottobre.
L'ex vicepresidente in quota dem del Consiglio superiore della magistratura aveva accettato nei giorni scorsi l'incarico «di natura esclusivamente professionale», come presidente della holding Spininvest, che fa capo al gruppo di Aldo Spinelli, coinvolto nell'inchiesta ligure. Subito nel «campo largo» si era scatenata la bagarre, con il 5S Ferruccio Sansa (ex candidato governatore trombato) che strillava accusando il Pd di chissà quali connivenze con gli indagati, minacciando conseguenze sulla coalizione. Mettendo in grande agitazione l'aspirante governatore dem Andrea Orlando, che deve tener buoni gli alleati e si è affrettato a far sapere di aver telefonato a Ermini per chiedergli severamente un immediato «passo indietro» e la rinuncia all'incarico. Risposta: marameo; Ermini preferisce abbandonare il ruolo politico interno e tenersi la presidenza della holding. E esterna sul Foglio la propria «incredulità» davanti alla deriva «grillina» del proprio partito: «Se il proprietario di un'azienda viene accusato di reati, va mandata al macero un'azienda con 700 dipendenti?».
Orlando e alleati si fanno comunque bastare le dimissioni dal parlamentino dem: con le elezioni alle porte e sentendosi una possibile vittoria in tasca, grazie all'arresto del competitor e alla confusione che regna nel campo avverso, partiti e cespugli di sinistra sono ansiosi di sedere al tavolo in cui ci si spartiranno candidature e futuri posti. Così, Sansa fa sapere che «è arrivato un importante segno di cambiamento» dal Pd, perchè Orlando ha mostrato di dargli retta, sia pur senza ottenere risultati. Dal Pd, Bonaccini ringrazia Ermini: «Il suo gesto va apprezzato», mentre Elly Schlein tace e Orlando dice che «quel che dovevo dire lo ho già detto» nella telefonata a Ermini telegrafata ai media. Mentre l'ex presidente della Regione, il dem Claudio Burlando, è durissimo col proprio partito e la sua soggezione «alla schifosa cultura del sospetto» grillina: «Solo quel genio di Sansa - dice sarcastico - poteva attribuire la nomina di Ermini al Pd. Ma in politica le scelte sbagliate si pagano: Orlando mise Sansa candidato, ora se lo cucchi». Dal centrodestra, il capogruppo Fi Maurizio Gasparri parla di «eclatante caso di uso politico della giustizia» e si chiede « dove finisca il Pd e dove comincino le imprese private liguri».
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