Un concerto di musica rom con brani di ispirazione classica accanto a composizioni originali, con i musicisti della sezione Anpi del Teatro alla Scala e dell'Orchestra Sinfonica Gioachino Rossini di Pesaro che accompagneranno il violinista Gennaro Spinelli e il padre Santino Spinelli, in arte Alexian, compositore e virtuoso della fisarmonica. Un evento, il 10 aprile nel Ridotto dei palchi Toscanini del Teatro alla Scala di Milano (ore 15), che gli organizzatori definiscono “storico e straordinario”.
"Un concerto di importanza etnomusicologica senza pari" lo definisce Marco Bartolini, primo violino della Rossini che con Santino Spinelli ha creato il genere "etnosinfonico, in cui la musica sinfonica è inserita all'interno di quella romanì".
"La musica rom è stata abilmente sfruttata dai grandi compositori europei, che vi hanno attinto dal punto di vista ritmico e melodico - ha detto Santino Spinelli presentando l'evento -. Il 10 alla Scala accadrà l'inverso: per la prima volta si utilizzerà un ensemble classico per suonare musica rom". L'appuntamento fa parte delle iniziative allestite in Italia per la Giornata internazionale dei Rom e Sinti, che ricorre l'8 aprile, in collaborazione con l'Unar, Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali presso la presidenza del Consiglio dei ministri, che quest'anno lancia la prima Settimana della cultura rom e sinta.
Gennaro Spinelli è presidente dell'Ucri, l’Unione della Comunità Romanés in Italia. Santino, commendatore dell'Ordine "al merito della Repubblica Italiana", è vicepresidente dell'Unione Internazionale Romaní (Iru).
Sul palco milanese con loro anche Francesco Lattuada, alla viola in un quintetto di archi. Presidente della sezione Anpi del Teatro La Scala, Lattuada ricorda le forti influenze della musica romanì, una volta impropriamente detta gitana o tzigana, sulla cosiddetta musica colta, "nella lirica basti pensare al Trovatore o alla Carmen". Nel programma previste anche danze ungheresi di Brahms e brani tradizionali come Gelem Gelem.
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