Vladimir Putin ha firmato la legge che revoca la ratifica della Russia del Trattato del 1996 per la messa al bando degli esperimenti nucleari. Il trattato (peraltro mai entrato in vigore perché, ad esempio, gli Stati Uniti lo hanno solo firmato ma mai ratificato) mette al bando tutte le esplosioni nucleari, compresi i test dal vivo di armi nucleari.
La scorsa settimana Putin ha supervisionato esercitazioni con missili balistici in quello che il Ministro della Difesa Sergei Shoigu ha detto essere un'esercitazione per un attacco nucleare di ritorsione "massiccio" contro un nemico non nominato. In ottobre Putin ha anche dichiarato di non essere "pronto a dire" se la Russia effettuerà test nucleari dal vivo.
La proposta di legge per la revoca del trattato è stata approvata dal Parlamento russo con un processo accelerato. Durante le audizioni parlamentari, lo speaker della Duma di Stato Vyacheslav Volodin ha dichiarato che la revoca del trattato è una risposta al "cinismo" e agli "atteggiamenti beceri" degli Stati Uniti sulle armi nucleari.
Inoltre il presidente russo ha anche ha firmato la legge costituzionale federale che elimina l'obbligo di informare il segretario generale del Consiglio d'Europa sull'introduzione dello stato di emergenza o della legge marziale nel suo Paese.
Guerra in Ucraina
Quanto alla guerra in Ucraina il Cremlino nega che si sia arrivati a un "impasse". Il portavoce Dimitri Peskov ha contestato infatti l'affermazione del massimo ufficiale militare di Kiev, il comandante in capo delle forze armate Valery Zaluzhny, secondo cui il conflitto è in una fase di logoramento e in un vicolo cieco. "La Russia continua incessantemente la sua operazione militare speciale. Tutti gli obiettivi fissati dovrebbero essere raggiunti", ha dichiarato Peskov.
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