venerdì 30 giugno 2023

Montepulciano. Cantiere d'arte 2023. I numeri ( da La Nazione)

 

Il Cantiere d’Arte si fa in 45 Concerti, danza e teatro per una stagione imperdibile


Il Cantiere d’Arte si fa in 45 Concerti, danza e teatro per una stagione imperdibile
Il Cantiere d’Arte si fa in 45 Concerti, danza e teatro per una stagione imperdibile

Ben 45 appuntamenti tra opera, concerti, danza, teatro, performance, approfondimenti. E ancora, 22 première, 320 artiste e artisti impegnati con 22 spazi coinvolti dislocati in 10 diversi Comuni. Sono i numeri del Cantiere Internazionale d’Arte che animerà Montepulciano e la Valdichiana Senese dal 14 al 30 luglio. Piazza Grande, cuore del centro storico poliziano, si prenderà la scena del primo giorno con l’esibizione della Banda Poliziana e il concerto sinfonico dell’Orchestra della Toscana diretta da Roland Böer. Tra gli appuntamenti, ’Bastiano e Bastiana’ al Teatro Poliziano (15 luglio) l’omaggio a Berio (21 luglio) e a Calvino nel centenario della nascita (19 luglio). Al Poliziano prima assoluta di ’Cronache del bambino anatra’. Al Tempio di San Biagio, fra gli altri, concerto dell’affermato basso Riccardo Zanellato. Tra le novità, il debutto della Compagnia Cantiere Danza. Chiusura domenica 30 luglio, in piazza Grande a Montepulciano, con Daniele Giorgi sul podio. Direttore artistico Mauro Montalbetti, direttore musicale Jonathan Webb. Per Montalbetti sarà l’ultima edizione del Cantiere, dal prossimo anno toccherà a Mariangela Vacatello.

Per Montalbetti "ogni anno la sfida di ricreare a Montepulciano il sogno di Henze, un cenacolo d’arte trasversale alle discipline e alle competenze, facendo vivere e lavorare insieme grandi artisti di fama internazionale con studenti e bravi dilettanti, pare sempre più grande di noi, ma alla fine tutto magicamente va al suo posto e i grandi artisti sono sempre più felici di prendere parte a questa utopia terrena che è prima di tutto un’esperienza umana e artistica imperdibile, poi, molto ma molto dopo, un’occasione professionale".


Castello Solomeo, il vino pregiato di Cucinelli dal costo di 400 Euro. ll ricavato per costruire biblioteche nel mondo

 

Un progetto per costruire biblioteche

Nove mila bottiglie all’anno di 'Castello Solomeo'. A 400 euro l’una. Non proprio alla portata di tutti. Ma, spiega Cucinelli, quel prezzo ha una motivazione speciale. «I soldi guadagnati con il mio vino andranno tutti impiegati nella costruzione di biblioteche in giro per il mondo. Chiunque comprerà una bottiglia, lo farà sapendo che avrà contribuito alla diffusione del sapere in posti sfortunati».

È un progetto, questo, nel quale Cucinelli crede fermamente. Ne ha curato ogni minimo dettaglio, dalle etichette (che ha disegnato lui: «ci ho messo sei mesi»), al packaging. «Ma la cosa più importante era il progetto, la sua filosofia che poi è la mia. Intraprendere un’attività con lo scopo di restituire dignità e bellezza alla terra e agli uomini che la lavorano».

giovedì 29 giugno 2023

Pesaro. Vespri d'organo in chiese storiche (da Il Resto del Carlino, di Maria Rita Tonti)

 

Chiese di pregio a braccetto con le note I Vespri d’organo tornano alla ribalta


Chiese di pregio a braccetto con le note I Vespri d’organo tornano alla ribalta
Chiese di pregio a braccetto con le note I Vespri d’organo tornano alla ribalta

Il Festival Organistico Internazionale Vespri d’organo a Cristo Re è giunto alla XIX edizione con nove appuntamenti dal 5 luglio al 24 agosto. Il vicesindaco Daniele Vimini ed il vicepresidente del consiglio regionale Andrea Biancani hanno ribadito l’importanza del Festival nella prospettiva di Pesaro Capitale italiana della cultura 2024 e auspicato il coinvolgimento futuro del territorio. "Il Festival – spiega Maccaroni - si conferma itinerante coinvolgendo tante chiese e altrettanti strumenti. Il sottotitolo che mi piace dare a questa edizione è "la bellezza ritrovata o la bellezza svelata" per la presenza di tre chiese che sono state oggetto di ristrutturazione o di restauro. Nella chiesa di Cristo Re, che è stata completamente ristrutturata, si svolgerà il primo concerto della rassegna (5 luglio) dedicato a "Insoliti divertimenti musicali" con il Trio Andrea Palladio. Nella chiesa del Nome di Dio il concerto celebra il restauro di due importanti tele di Gian Giacomo Pandolfi, presentate dalla professoressa Grazia Calegari, con l’esecuzione di musiche dell’epoca del pittore (12 luglio). Nella chiesa di Sant’Agostino, di cui recentemente è stato restaurato il coro ligneo, verrà ricreato un Vespro in onore di Maria Assunta con i Solisti della Cappella musicale pontificia Sistina (9 agosto). Altro importante appuntamento sarà quello del 2 agosto: nella chiesa di San Giovanni il duo Ad Libitum dialogherà con Lucia Ferrati che leggerà "L’uomo che cammina" di Christian Bobin. Il 16 agosto la Cattedrale ospiterà il tradizionale concerto dell’Assunta con il duo russo Pechenkina all’organo e Tchurina alla dombra. Lucia Ferrati leggerà passi da "Magnificat. Un incontro con Maria" di Alda Merini. Il Festival si conclude il 24 agosto nella chiesa di Cristo Re con "Parola di Isacco". Un evento eccezionale che coinvolge diverse arti e vede la messa in scena di un testo di nuova realizzazione a cura di Alessandro Pertosa con l’Ensemble Croma, Lucia Ferrati, voce narrante, Giuliano Del Sorbo, pittura dal vivo, e Giuliana Maccaroni e Martino Porcile.

Teatro San Carlo. Addio LIssner. Porte aperte per Fuortes? Si può dire, se così fosse, che l'ex AD Rai ha la faccia tosta? ( da Il Fatto quotidiano)

 

Passa la norma Fuortes: ok al limite di 70 anni per i direttori dei teatri lirici. Lissner addio, si aprono le porte del San Carlo per l’ex ad Rai

Passa la norma Fuortes: ok al limite di 70 anni per i direttori dei teatri lirici. Lissner addio, si aprono le porte del San Carlo per l’ex ad Rai

La questione era di strettissima attualità un mese fa, quando l’ex ad della Rai Carlo Fuortes sembrava in procinto di ‘trasferirsi’ al San Carlo di Napoli come ricompensa per aver lasciato la sua poltrona al piano più alto di Viale Mazzini. Il diretto interessato, tuttavia, smentì tutto, dicendo che non c’erano le condizioni per un suo arrivo alla guida dell’ente lirico campano. Bene, a distanza di 30 giorni le condizioni ora ci sono. Con l’approvazione di ieri del Decreto Enti, infatti, è passata anche una norma che abbassa a 70 anni l’età limite per manager italiani e stranieri. Conseguenza? Ora potrà esserci la sostituzione di Stephane Lissner da soprintendente del Teatro San Carlo di Napoli. La conferma arriva direttamente dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: “Si sta completando l’iter, siamo vicini ad avviare le procedure”. Alla domanda su quale iter sarà scelto per l’individuazione del prossimo soprintendente, Manfredi ha risposto: “Lo valuteremo nei prossimi giorni. Intuitu personae? È possibile anche quello”. A chi gli ha chiesto se avesse sentito Carlo Fuortes, citato di recente tra i “papabili” per il ruolo di nuovo soprintendente del San Carlo, Manfredi ha risposto: “Io sento tutti”.

Nessuna conferma e nessuna smentita, quindi, da parte del primo cittadino. Chi invece ha attaccato duramente tutto l’impianto del Decreto Enti è stata l’Alleanza Verdi e Sinistra per voce del senatore Tino Magni: “Nell’aula del Senato è stata scritta un’altra pagina nera per la democrazia. Questo provvedimento è illegittimo nel metodo e nel merito. Nel metodo – ha detto – perché ancora una volta il Governo Meloni ha usato lo strumento del decreto legge per faccende di ordinaria amministrazione, su cui è stata messa l’ennesima fiducia, riducendo i parlamentari a semplici notai. Nel merito – ha continuato – perché si tratta di norme contro la Costituzione, che cancellano con un tratto di penna i vertici di Inps e Inail, senza tener conto dei veri problemi del Paese. Alleanza Verdi e Sinistra voterà no alla fiducia e ad un decreto arrogante”.

Magni poi ha spiegato il suo punto di vista: “Dopo le leggi ad personam, con questo provvedimento siamo arrivati alle leggi contra personam: incarichi che vengono asserviti all’orientamento politico del Governo, a prescindere dalle scadenze. Emblematica – ha precisato – la norma che abbassa a 70 anni l’età limite per svolgere la funzione di direttore nei teatri lirici, costruita ‘ad hoc’ per cacciare Stèphane Lissner, direttore del San Carlo di Napoli, quando per gli istituti di credito sportivo l’età è innalzata a 72 anni. Non basta vincere le elezioni per poter fare ciò che si vuole – ha concluso – Un atteggiamento di arroganza che non è più tollerabile“.

Biennale Musica 2023. Leone d'oro alla carriera a Brian Eno

 La Biennale di Venezia ha attribuito il Leone d’Oro alla carriera a Brian Eno.

“Il lavoro compositivo di Brian Eno – si legge nella motivazione di Lucia Ronchetti - è dagli esordi concepito quale processo generativo che evolve secondo una dimensione temporale potenzialmente infinita, anticipando molte delle tendenze compositive attuali legate al suono digitale. Lo studio di registrazione concepito come meta-strumento compositivo, regno di elaborazione, moltiplicazione e montaggio di frammenti sonori registrati, simulacri acustici, oggetti sonori autonomi, ha permesso a Brian Eno di creare spazi elettronici immersivi che si trasformano e permeano la realtà acustica nella quale siamo immersi, modulandola secondo drammaturgie sempre cangianti. Concependo la musica registrata come un immenso archivio di frammenti infinitesimali di suoni, infinita palette acustica disponibile per i compositori, mise en abyme della storia musicale, la musica generativa e ambientale è pensata da Brian Eno come la creazione concettuale di un seme, capace di svilupparsi, piuttosto che come un albero già progettato in tutti i dettagli, invocando la nascita di un paradigma compositivo ispirato alla biologia piuttosto che all’architettura, capace di auto-evolvere e generare costantemente nuovi paesaggi sonori”.
Brian Eno ha ampliato il proprio percorso creativo interessando una molteplicità di discipline - pittura, scultura, videoarte. Un caleidoscopio espressivo messo in circolo dalle sue opere che trovano ospitalità nei diversi festival della Biennale di Venezia: nel 1985 Brian Eno è stato alla 42. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (sezione Videomusica) con Thursday Afternoonvideo painting di 80 minuti di cui firma regia, sceneggiatura e musica; l’anno dopo presenta una delle sue sculture visive, Installazione di suoni, luci e video per la 42. Esposizione Internazionale d’Arte intitolata Arte e scienza (sezione Biologia, tecnologia e informatica); di nuovo nel 2006 è invitato, questa volta alla Biennale Musica, con una complessa video-installazione dislocata in tre ambienti inanellati uno nell’altro, Painting like Music. Quest’anno per la Biennale Musica, Brian Eno sarà sul palco del Teatro La Fenice il 21 ottobre con la prima esecuzione assoluta del nuovo progetto Ships, insieme alla Baltic Sea Philharmonic diretta da Kristjan Järvi, l’attore Peter Serafinowicz, il collaboratore storico e chitarrista Leo Abrahams, il software designer Peter Chilvers, in interazione con le atmosfere orchestrali diffuse ed elaborate per lo spazio acustico del teatro. Il concerto è previsto in doppia replica: alle 15.00 e alle 20.00.
Attorno a Brian Eno ruota Nothing Can Ever Be The Same, un’installazione generativa di video arte del filmmaker americano Gary Hustwit e dell’artista digitale britannico Brendan Dawes, visibile in prima assoluta dal 22 al 29 ottobre nelle Sale d’Armi dell’Arsenale. Nothing Can Ever Be The Same è un’opera video immersiva di 168 ore che usa musiche, arte, e altro materiale documentario di Brian Eno per costruire un’immensa tavolozza di suoni e immagini re-interpretati da un software generativo sviluppato appositamente. Un’opera d’arte visiva pionieristica, Nothing Can Ever Be The Same crea una convergenza in continua metamorfosi tra la creazione artistica e la sperimentazione digitale, offrendo una visione unica dello sviluppo dell’arte del compositore britannico.

Antonio Calbi nominato direttore del'Istituto di cultura italiano di Parigi. Fra i candidati anche Nicola Sani ( da Il Foglio, di Carmelo Caruso)

 

Un picaro a Parigi. L'improponibile nuovo direttore dell'istituto di cultura (scelto dal governo)

Artisti inventati, teatri distrutti, il ministero sceglie di farci raccontare da Antonio Calbi, ex direttore dell'Inda, la cui storia sembra un romanzo da avventurieri.

Si è inventato un finto artista (era lui) spacciandolo per grande, ha guastato teatri, ostacolato spettacoli, litigato con il mondo: l’Italia lo premia. Giorgia Meloni sa che il suo governo ha appena scelto questo picaro, questo Lazzarillo, come direttore dell’Istituto italiano di Cultura a Parigi? 

E’ l’istituto guidato in passato da ciclopi del teatro come Giorgio Ferrara e Guido Davico Bonino. L’artista selezionato, perché di fatto lo è, si chiama Antonio Calbi e, su indicazione del ministro degli Esteri, si impegna a promuovere la cultura italiana, una cultura da avventurieri. Era da mesi che si ragionava intorno a questa nomina e che venivano avanzate candidature. 

Tra i nomi in lizza, la giornalista  Maria Latella, Marco Delogu, direttore del Palaexpo di Roma, il  costumista Gianluca Falaschi. Alla fine sono stati selezionati tre profili. Uno è Calbi, il prescelto, il secondo era quello di Grazia Quaroni, direttrice della Fondation Cartier, il terzo, era quello del compositore Nicola Sani. 

Come si è arrivati a Calbi è un’altra puntata della sua strepitosa opera. La paternità è dubbia...