Abbiamo scritto e riscritto della vergogna di questa legge che oggi Giorgia Meloni, italiana cattolica e soprattutto democratica, farà mandar giù ai ministri per spedire a casa Lissner, liberando la sovrintendenza del Teatro San Carlo per mandarci Carlo Fuortes, che così si toglie dalle scatole e lascia la Rai. Finalmente, e Lei può metterci persone amiche o a lei ed ai suoi amici care.
Oggi in un lungo articolo, Giovanna Vitale su Repubblica ridisegna la Rai meloniana, che sgorgherebbe da questa legge che rimette in moto la giostra delle nomine. E nel segnalare i vari spostamenti delle varie pedine, perchè di 'pedine' si tratta anche se si dicono le attuali loro posizioni nello scacchiere del paese dentro e fuori il mondo dell'informazione, mostrandone perfino le facce ( non diciamo di che...) lei usa per ognuno un aggettivo ,'CARA/O' . e scrive: entra Pino Insegno che più di chiunque altro è caro alla Meloni, visto che con Lei ci prende anche il caffè a Palazzo Chigi, spesso; cara anche alla Meloni è Laura Tecce, mentre a Salvini è cara Monica Setta; e Annalisa Bruchi che è cara a Gianni Letta (in Rai si arriva anche se CARI a Gianni letta; e non sarebbe la prima, in Cda c'è già la Agnes, sua 'carissima').
Questi sono i cari... all'anima de li m...loro; poi ci sono gli amici, fra tutti Chiocci, candidato alla direzione del TG1 e parecchi altri ancora, come Roberto Poletti per Salvini, essendo anche il suo biografo.
Infine i candidati delle varie forze di governo ed anche di opposizione: Roberto Sergio e Giampaolo Rossi, Paolo Petrecca (FDI); Antonio Preziosi ( FI), Mario Orfeo ( PD) ecc...
Di nessuno di loro si dice qualcosa sulle competenze e sui meriti professionali guadagnati sul campo, da allegare alla loro candidatura per i nuovi incarichi.
Ora un paio di riflessioni.
La prima sul limite dei 70 anni per gli stranieri, mentre in Italia si va in pensione a 67. Sembra che la legge sui 70 anni, vogliono estenderla a tutti i sovrintendenti delle Fondazioni liriche, italiani e stranieri, per non far vedere quanto sporca la stanno facendo, ed anche perchè, per la legge italiana vigente, si dovrebbe subito provvedere alla sostituzione del sovrintendente di Bari ( Biscardi) e fra breve anche a quello di Roma ( Giambrone), fra qualche mese.
Ma poi c'è un'altra considerazione fatta sul Corriere della Sera da Paolo Isotta, una delle poche che condividevamo con lui. E cioè che in Italia la carriera di un individuo la fa il posto che occupa e non la sua capacità, giacchè non è stata presa in considerazione al momento del suo incarico. Fottuti tutti gli altri una volta, è chiaro che da quel momento in avanti la carriera di quello sciagurato è tutta in discesa. Uno che è stato, ,con questo metodo, incaricato una volta, può ambire a tutti gli altri incarichi.
Infine, è generale convinzione che in Italia si va avanti solo per raccomandazione; e, chi deve assumere decisioni lo fa capire apertamente: senza raccomandazioni non si va da nessuna parte.
Raccomandazioni si pretendono da tutti. Figurati se uno come me che ha una carriera vera alle spalle ed anche una certa età, deve chiedere una raccomandazione per farsi ricevere dal direttore di Radio Tre, Montanari, al quale esporre un progetto. Perchè senza, lui Montanari se ne frega, non risponde neanche a monosillabi, neppure al telefono, e neppure fa rispondere alla sua segretaria. ed anche noi: chissenefrega!
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