Abbracciate sempre i genitori prima di uscire di casa". L'appello sui social del padre di Beatrice Zaccaro, la diciassettenne morta dopo una caduta dallo scooter
"Abbracciate sempre i genitori, o i figli, prima di uscire di casa e ogni volta che si rientra. La Bea lo faceva sempre": è l'appello lanciato sui social da Massimiliano Zaccaro, il padre di Beatrice, la 17enne di Cantù (nel Comasco) che nella notte tra venerdì 26 e sabato 27 maggio è morta all'ospedale milanese Niguarda dopo essere rimasta coinvolta in un incidente stradale a Seregno (in Brianza), dov'era caduta da uno scooter guidato da un ragazzo di un anno più giovane senza patentino.
I familiari hanno deciso di esprimere pubblicamente la propria gratitudine per le centinaia di messaggi di sostegno e vicinanza arrivati da chi conosceva la giovane e non solo: "Beatrice ringrazia tutti e chiede a chi vuole di mettere la sua foto per qualche giorno sul profilo Whatsapp" ha scritto Massimiliano Zaccaro, che con la moglie Grazia ha deciso di donare gli organi della figlia.
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La notte della tragedia i due adolescenti stavano raggiungendo alcuni amici in scooter quando, intorno alla 1.45, il conducente avrebbe perso il controllo del mezzo finendo sull'asfalto insieme all'amica. Nell'impatto lei ha battuto violentemente la testa, perdendo conoscenza, mentre il ragazzino non ha riportato ferite gravi.
La 17enne è stata rianimata sul posto e poi trasferita d'urgenza al Niguarda, ma le sue condizioni erano purtroppo subito sembrate disperate.
"Il nostro ultimo pranzo è stato fantastico, tutta quella giornata è stata bellissima - si legge in un post affidato ai social da Zaccaro, che ha condiviso la foto di uno degli ultimi momenti felici vissuti dalla famiglia riunita per dare un ultimo saluto alla figlia - Grazie a Dio, abbiamo riso e ci siamo divertiti. E tu eri molto felice. Grazie di tutto Bea".
Chi la conosceva ricorda Beatrice come "serena, allegra e gioiosa". Tanti amici di famiglia promettono di conservarne "per sempre il ricordo nel cuore" e ringraziano i genitori per aver donato gli organi, contribuendo così a salvare altre vite: "Avete dato un grandissimo esempio di umanità. Siete e rimarrete per sempre una famiglia speciale".
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