Emilia Romagna festival Un Oscar alla Rocca: Piovani rilegge Vivaldi
‘Con la Romagna nel cuore’. Così viene presentata la XXIII edizione di ’Emilia Romagna Festival’, dal direttore artistico e flautista Massimo Mercelli. Oltre cinquanta appuntamenti, da luglio a settembre, si snoderanno in trenta località. "Circa l’80 per cento delle nostre sedi sono in Romagna – ha spiegato Mercelli – e tre di queste sono ancora in forse a causa dei danni subiti dalla recente alluvione". La prima data, il 21 giugno, è un’anteprima e sarà proprio a Imola, nel giardino del palazzo Vescovile: Fulvio e Gabriele Fiorio (padre e figlio), suoneranno a favore del Museo Carlo Zauli di Faenza gravemente danneggiato.
In anteprima mondiale, il premio Oscar Nicola Piovani, quest’anno artista in residence del festival: l’11 luglio sarà sul palco della Rocca Sforzesca con ’Tre fenomeni Vivaldi-Piovani: i concerti della natura’, un’opera ispirata a tre celebri concerti di Vivaldi ed eseguita da ’I Solisti Veneti’ diretti da Giuliano Carella e dallo stesso Piovani, con Mercelli al flauto. Sarà invece dedicato al ricordo di Don Ignazio Spadoni, sacerdote-mentore per decine di giovani musicisti imolesi ora con carriere brillanti, il concerto del 19 luglio alla Chiesa del Carmine di Imola con l’organista Giulio Mercati e Mercelli.
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Il 25 luglio ai giardini San Domenico, gli imolesi Gardens Jazz Collective suonano ’ArranJazz!’, un repertorio eterogeneo tratto da compositori come Bobby Timmons, Miles Davis, Julius Hemphill, Peter Erskine e Michael Brecker. I Terra String Quarter saranno protagonisti il 4 agosto del chiostro del Palazzo Vescovile con musiche di Haydn e Britten. Sempre nel chiostro, si esibirà il 22 agosto il pianista di fama mondiale Ludmil Angelov, con un programma che spazierà da Chopin a Julian Fontana a Friedman.
La Rusty Brass Band porterà il 5 settembre ai giardini San Domenico delle ’Invasioni Brassbariche’, sonorità balcaniche ed esotiche, ritmi funk e rock, ma anche la New Orleans di Louis Armstrong. Sarà il Quartetto Saxophonie a chiudere gli appuntamenti, il 24 settembre, nel giardino storico del Palazzo vescovile con un repertorio che toccherà George Gershwin, Jean Rivier, Eugene Bozza, Aldemaro Romero, Nunzio Ortolano, Astor Piazzolla e Ennio Morricone.
"Il sistema dei beni culturali è stato molto danneggiato – ha concluso l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori – Ci sono da ricostruire case, ponti, biblioteche, archivi, però c’è anche da ricostruire lo spirito pubblico. Ho una vera passione per l’Emilia Romagna Festival, perché è una manifestazione attenta ai giovani, al contemporaneo e, molto importante, va nelle piccole realtà del territorio, in quelle periferie geografiche e sociali che spesso coincidono, oltre a riequilibrare l’offerta culturale tra Emilia e Romagna"
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